«Convinzione e passione»: l’Inter è di Thorir

MILANO. Erick Thohir è il nuovo presidente dell'Inter: succede a Massimo Moratti che ha guidato il club per diciotto anni.
Un’epoca si è chiusa con un finale che sarebbe sembrato incredibile solo fino a un anno fa. L'Inter cambia pelle: nel consiglio di amministrazione quattro nomi indonesiani e uno americano. Sul sito del club l'organigramma è stato tempestivamente aggiornato e ora campeggiano le fotografie della rivoluzionata famiglia nerazzurra con Thohir affianco a Moratti e al figlio Angelomario (ora vicepresidente). Gli scatti ritraggono anche i soci del magnate indonesiano, volti sconosciuti ai più.
Al Melià, albergo a due passi da San Siro, è andato in scena l'ultimo capitolo di una storia iniziata sei mesi fa. L'assemblea straordinaria dei soci dell'Inter è chiamata a riunirsi alle 10,30. L'hotel - che ospita anche la Nazionale di Prandelli - è preso d'assalto da un centinaio di cronisti in una giornata piovosa, caotica, tesa. La riunione tarda a iniziare, sono momenti snervanti: si attendono le decisioni di Moratti riguardo alla presidenza. Thohir arriva circondato dai suoi soci e dal suo staff. Passa oltre un'ora, poi i lavori iniziano. Si procede all'aumento di capitale che sancisce l'ingresso della International Sports Capital, la holding controllata da Thohir: quasi cento milioni per una rivoluzione che sta per iniziare. Parla Moratti, emozionato e commosso: i soci lo applaudono a lungo quando chiede loro di volere bene ai nuovi proprietari, persone capaci che lavoreranno nel rispetto dei colori e della storia nerazzurri. Subito si forma il nuovo consiglio: Erick Thohir, Rosan Roeslani, Handy Soetedjo, Thomas Shreve, Hioe Isenta, Angelomario Moratti, Rinaldo Ghelfi e Alberto Manzonetto. Thohir è presidente, Angelomario Moratti vicepresidente, Massimo Moratti presidente onorario, ruolo voluto per garantire la continuità tra passato e futuro.
«Ho tanti grazie da dire - è l'esordio di Thohir - ma il primo, innanzitutto, a Dio: grazie a Dio questo sogno si è realizzato. È un giorno speciale della mia vita. L'Inter racchiude in sé una splendida storia di passione, una tradizione di vittorie e una forte ambizione al successo. Come ha detto l'indimenticabile Giacinto Facchetti “il segreto di ogni trionfo sta nella propria convinzione”. La nostra convinzione sta nella nostra passione, che spianerà la strada all'Inter per raggiungere nuovi e importanti successi».
Moratti ha resistito alla pressione di Thohir che lo avrebbe voluto presidente: è giusto che i nuovi proprietari ci mettano la faccia. Un fatto di responsabilità. Il tycoon indonesiano ci mette non solo la faccia ma anche il capitale per una operazione ambiziosa e complessa: fare dell'Inter un top club capace di stare stabilmente fra i primi dieci al mondo, supportato da una società sana e florida. Un rilancio internazionale per riportare in auge la serie A nei paesi asiatici, come spiega Thohir nella conferenza stampa seguita all'Assemblea: «Sarà importante per il nuovo management rendere l'Inter una squadra vincente, bella ed entusiasmante da vedere, un club in salute finanziariamente per competere a livello internazionale».
«Il nostro obiettivo - prosegue - è rendere l'Inter più forte. Angelomario nel ruolo di vicepresidente, io, Handy e Rosan promettiamo di lavorare duro e insieme, con Massimo Moratti, Mazzarri e la squadra. In questi mesi sono state gettate basi importanti per l'Inter del futuro grazie a Mazzarri. Nei prossimi 2-3 anni sarà una grande sfida per noi rendere questa squadra ancor più competitiva».
Thohir siede affianco a Moratti. Il nuovo presidente cerca l'approvazione di chi lo ha preceduto e così prova a fare il tifoso. In un italiano stentato, coglie di sorpresa la platea e dice: «Chi non salta, rossonero è». E l'applauso scatta puntuale.
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