Di Natale è un... Califfo E l’Udinese sogna ancora

UDINE. Uno spettacolo. L’1-0 è un gol di rapina (paperissima di Puggioni, ma lui era lì ad approfittarne). Il 2-0 è una botta al volo di sinistro a incrociare per una rete che definire bellssima è il minimo. Il 3-1 è un assist per Benatia su azione nata da calcio d’angolo. Battuto da lui ovviamente.
Totò Di Natale è il Califfo della serie A. Dopo tre giornate di digiuno arriva a quota 17 reti in campionato, 170 in carriera in serie A. E dedica questo pomeriggio da incorniciare a Franco Califano, scomparso una settimana fa, il Califfo della musica italiana. Si toglie la maglietta, Totò per mostrare la t-shirt con la foto di Califano: una dedica che gli costa intanto l’ammonizione mentre in settimana arriverà anche la squalifica.
Udinese-Chievo sta tutta qua, sta tutta nella prestazione da applausi del capitano bianconero che nel secondo tempo (minuto 23’, risultato di 2-1) si permette anche il lusso di sbagliare un gol facile facile, sparando alto dopo aver mirato all’incrocio dei pali da posizione favorevolissima: meglio di un calcio di rigore. Fosse stata tripletta sarebbe stato davvero un pomeriggio indimenticabile.
Udinese-Chievo sta tutta qua, perché, come cantava appunto il Califfo, ...tutto il resto è noia. O quasi. Il Chievo si ritrova sotto nel giro di 5’ tra il 20’ e il 25’ perché prima il suo portiere Puggioni si impappina clamorosamente dopo un innocuo retropassaggio (e Totò il falco ne approfitta) e poi sempre Totò, su cross dalla destra di Pereyra, si inventa quella gran botta a incrociare che è potente e precisa assieme, a tagliare a mezza altezza la linea di porta prima di insaccarsi appena più in dentro del secondo palo. Certo, agguanta il gol che riapre la partita al 35’, la squadra veneta, con un’altra azione dalla dinamica vagamente fantozziana e soprattutto molto confusa, risolta in qualche modo da Papp, ma poi nella ripresa non fa niente per agguantare il pareggio. E allora l’Udinese prova a chiudere il pomeriggio con Lazzari (14’), poi con quella conclusione alta di Di Natale (23’) infine con Danilo (29’). Niente da fare. Fino al 40’, quando Di Natale - prima della passerella che giustamente gli concede Guidolin - gornisce il pallone giusto a Benatia. Gol del 3-1, partita finita. E a Udine si può anche provare a favoleggiare ancora di Europa...
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