Diremo addio al Settebello Così cambia la pallanuoto

Ai Mondiali under di Podgorica si testano le nuove regole allo studio della Fina Tra le ipotesi sei giocatori per squadra, campo più corto e pallone più piccolo
Di Guido Barella
Silvano Trieste 21/11/2015 Pallanuoto Trieste
Silvano Trieste 21/11/2015 Pallanuoto Trieste

TRIESTE. La pallanuoto cambia. Un giocatore in meno in vasca e campi più corti (da 33 a 25 metri): queste le novità principali che stanno per essere introdotte. Ma non solo: anche palloni più piccoli (misura 4, quella usata in campo femminile), riduzione da 30 a 25 secondi per l’azione d’attacco e di conseguenza riduzione da 20 a 15 secondi dell’espulsione temporanea: queste le novità che si stanno testando al Mondiale under 18 in corso di svolgimento a Podgorica in Montenegro. La Fina, la Federazione mondiale del nuoto, prenderà una decisione definitiva nei prossimi mesi, dopo anche il Mondiale under 18 femminile di dicembre ad Auckland, in Nuova Zelanda. Ma la strada sembra tracciata. Piaccia o non piaccia. E, per dire la verità, sembra che in generale piaccia pochino.

A raccontare le singole possibili novità e a spiegare soprattutto in che misura possono incidere sulla pallanuoto, cambiandole il volto, è Stefano Piccardo, l’allenatore che ha riportato Trieste in A1 e che si accinge a vivere il secondo campionato consecutivo nella massima serie. E, diciamolo subito, lui non è proprio entusiasta di tutte queste novità, anzi.

Riduzione dei giocatori Addio Settebello, addio Setterosa. Come chiameremo d’ora in poi le squadre azzurre? Vabbè per ...Seirosa, ma cosa inventarci per i maschietti? Si scherza, ma, secondo Piccardo, in realtà c’è ben poco da ridere: «Lo fanno solo per ridurre le spese anche nell’organizzazione delle grandi manifestazioni internazionali, ma io non ci voglio nemmeno pensare, a 6 invece che a 7 è tutto un altro gioco» commenta il tecnico alabardato. «Ma non solo: con 6 giocatori in squadra si ridurranno ovviamente anche i giocatori della rosa a disposizione per la partita, probabilmente a 11 uomini. Togli i due portieri e rimangono nove giocatori di movimento. Aumenteranno inevitabilmente i falli e quindi sarà necessario che alzino il limite almeno da 3 a 4 se non a 5: se no come si finiscono le partite? E ancora: non ci sarà più spazio per i ragazzini del vivaio che oggi vanno a completare le rose avendo in questo modo l’occasione per farsi spazio e crescere. E allora - Piccardo è un fiume in piena - questa possibile novità è anche un’arma che andrà a distruggere i nostri settori giovanili».

Il campo più corto Trentatre metri è la lunghezza ufficiale del campo di gioco per le partite di pallanuoto. Ora si sta testando il campo lungo 25 metri. «Io dico che si deve giocare sui 33 metri, anche se la riduzione della lunghezza del campo, alla fin fine sarebbe il male minore - commenta il tecnico della Pallanuoto Trieste -. C’è però un’altra valutazione da fare e riguarda proprio le televisioni che secondo alcuni spingerebbero per questi cambiamenti: calcolando che si gioca in piscine che, con gli spazi dietro alle porte, sono da 50 metri, che effetto farebbe sugli schermi una vasca vuota per metà? Qualcuno ci ha pensato?»

Pallone più leggero Anche in questo caso Stefano Piccardo sorride di un sorriso, però, amaro: «Non esiste proprio. I giocatori sono giganti di due metri: con un pallone più leggero in mano che pallanuoto diventa? Che fine faranno i poveri portieri, saranno veri e propri bersagli del tiro a segno? No, giocheremo a ...pallamano quanto a risultati, avremo punteggi tipo 26-24. Già che ci siamo allora facciamo giocare con una pallina da tennis così nemmeno si discute più...»

Azioni più rapide Stefano Piccardo non ci sta: «Bisognerebbe lasciare il tempo invariato»: a 30 secondi quindi.

Espulsioni temporanee Ovviamente è, questa, una scelta figlia della riduzione del tempo a disposizione per completare l’azione.

Cosa succederà I cambiamenti (meglio: questi cambiamenti) non gli piacciono, ma Stefano Piccardo - al pari di tanti suoi colleghi: ne hanno discusso a lungo nel corso degli stage in cui vengono impegnati un paio di volte all’anno - è rassegnato: la pallanuoto del futuro si giocherà in sei uomini e su campi di dimensioni ridotte. «Anche come gioco, la pallanuoto è cambiata moltissimo negli ultimi anni, questo è un gioco più fisico come è stato certificato anche dalle ultime Olimpiadi. Ora si sente la necessità di cambiare? Va bene, facciamolo pure, in fondo anche altre discipline lo hanno fatto: anzi, ad esempio la pallavolo è cambiata molto negli ultimi anni e lo ha fatto in maniera molto intelligente. Dunque, che anche la pallanuoto penda una via nuova ma che sia una via chiara perché chiari devono essere gli obiettivi che si vogliono perseguire. E che sia anche una strada da perseguire per almeno i prossimi due/tre cicli olimpici e che quindi non si torni sui propri passi il giorno dopo».

GuidoBarella

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