Diritti tv, l’accordo non c’è ancora

Le piccole società chiedono un ampliamento del “paracadute” per chi retrocede

MILANO. Fumata nera alla Lega Calcio, dove, per la terza volta consecutiva, l’assemblea dei presidenti di Serie A non ha raggiunto un accordo sul rinnovo della ripartizione dei proventi dei diritti televisivi per il prossimo triennio 2015-2018.

Sono dunque ancora distanti le parti, rappresentate da una parte dalle grandi società e dall’altra dalle medio-piccole, con queste ultime che chiedono un allargamento del cosiddetto paracadute per le squadre che retrocederanno. Finora il contributo per le retrocesse era pari a 30 milioni di euro, ma si va verso un accordo destinato ad aumentare questa quota. Inoltre, vista la necessità di fatturare la ripartizione dei diritti entro il 29 febbraio, la Lega Calcio è indirizzata a trovare un accordo che valga intanto solo per il primo anno, per poi cercare successivamente con più calma un accordo complessivo.

L’assemblea di Lega è quindi stata aggiornata a venerdì prossimo, 12 febbraio, alle 11.

Al termine dell’assemblea svoltasi ieri, durata poco più di tre ore, il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta non ha voluto parlare, ma al suo posto è intervenuto con la stampa il vice presidente Adriano Galliani che ha ribadito il «nulla di fatto sui diritti televisivi» e ufficializzato la «riconvocazione dell’assemblea per venerdì prossimo alle ore 11».

Sempre ieri l’assemblea dei presidenti ha nominato il nuovo organismo di vigilanza, formato dal presidente Mario Libertini e dai componenti Mario Cicala, Francesco Anglani, Adriano Raffaelli e Giuseppe Staiano. Infine la Lega ha stabilito che la fase finale del campionato Primavera si svolgerà in Emilia Romagna, organizzata dalla Regione Emilia Romagna, precisamente a Sassuolo, Modena, Reggio Emilia e Carpi.

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