E contro il presidente Aletti striscioni e slogan

TRIESTE
Dicono che sia rimasto a Opicina, Sergio Aletti, tra la sua camera e la hall dell’albergo Daneu dove da mesi ha stabilito la propria residenza. Dicono anche che fosse in compagnia della sua ex compagna Cristina De Angelis, che chissà poi perché sarebbe venuta a Trieste a trovarlo. Dicono...
Certo è solo che Sergio Aletti allo stadio non si è fatto vedere (ma, certo, nessuno si attendeva la sua apparizione in tribuna) e non si è fatto vedere nemmeno il direttore sportivo Antonio Recchi, la cui rottura definitiva con la squadra è avvenuta domenica scorsa a Salò. Ma l’ombra di Aletti si è comunque allungata sullo stadio. Materializzandosi nello striscione esposto nella tribuna Colaussi (“Aletti: mister e squadra non si toccano”) e negli slogan - ovviamente irriferibili - partiti dalla curva Furlan all’inizio della partita e qua e là a contrappuntare il pomeriggio allo stadio, gelido sì (nella temperatura), ma scaldato dalla prova di grande orgoglio offerta dalla squadra che ha saputo rispondere con i gol alla derammatica crisi societaria innescata dal presidente Aletti che in questi mesi di permanenza in città ha soltanto ingigantito il buco di bilancio. “Curva Furlan della Triestina unici padroni” era poi scritto su un altro striscione comparso sugli spalti a sottolineare concetti più e più volte ribaditi dai tifosi in questi giorni senza pace per l’Alabarda.
Assente Aletti, assente Recchi, in tribuna si è invece rivisto l’ex accompagnatore ufficiale della squadra, Dino Lodolo, che era stato costretto - al pari dell’addetto stampa Roberto Urizio - ad abbandonare il proprio incarico in quanto nel corso della nuova gestione non gli era mai stato corrisposto quanto pattuito.
Intanto, lontano dagli occhi di Aletti e Recchi, la squadra ha risposto sul campo. Per un pomeriggio i giocatori hanno dimenticato i problemi, i residence e i ristoranti che hanno chiuso loro le porte perché non pagati, le notti sui divani delle case dei compagni più fortunati. E pazienza che non sia stato possibile nemmeno fare il ritiro prepartita, sostituito con una puntata collettiva al cinema (a vedere “La Talpa”, in una sala del viale: pare però che Viotti e De Vena non abbiano gradito troppo la scelta e siamo usciti prima del termine). Domenica prossima, la trasferta a Siracusa. Tranquilli, sarà pagata con un assegno firmato dal pm... (g.bar.)
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