È QUESTIONE DI CAPELLI

Maledetta benedetta rete. No, non quella che Giaccherini e Pellé hanno gonfiato, in un lunedì che ci ha improvvisamente restituito fiducia e orgoglio. No, l’altra rete. Quella di internet, dove i...
epa05361824 Andres Iniesta (L) and Thiago Alcantara at the end of the UEFA EURO 2016 group D preliminary round match between Spain and Czech Republic at Stade Municipal de Toulouse in Toulouse, France, 13 June 2016. (RESTRICTIONS APPLY: For editorial news reporting purposes only. Not used for commercial or marketing purposes without prior written approval of UEFA. Images must appear as still images and must not emulate match action video footage. Photographs published in online publications (whether via the Internet or otherwise) shall have an interval of at least 20 seconds between the posting.) EPA/VASSIL DONEV EDITORIAL USE ONLY
epa05361824 Andres Iniesta (L) and Thiago Alcantara at the end of the UEFA EURO 2016 group D preliminary round match between Spain and Czech Republic at Stade Municipal de Toulouse in Toulouse, France, 13 June 2016. (RESTRICTIONS APPLY: For editorial news reporting purposes only. Not used for commercial or marketing purposes without prior written approval of UEFA. Images must appear as still images and must not emulate match action video footage. Photographs published in online publications (whether via the Internet or otherwise) shall have an interval of at least 20 seconds between the posting.) EPA/VASSIL DONEV EDITORIAL USE ONLY

Maledetta benedetta rete. No, non quella che Giaccherini e Pellé hanno gonfiato, in un lunedì che ci ha improvvisamente restituito fiducia e orgoglio. No, l’altra rete. Quella di internet, dove i giardini profumati sono pericolosamente vicini alle fogne maleodoranti. Epperò l’abbiamo benedetta, ieri, quando nella pioggia di commenti che accompagnano questi Europei, ci è apparso questo. «Pensa talmente tanto calcio (cosa rara ormai) che il cervello spinge via i capelli. Ecco la ragione della calvizie». No, l’utente facebook - chiediamo venia: non abbiamo segnato subito il suo nome e dopo è stato impossibile ritrovarlo - non si riferiva ad Antonio Conte. Stava parlando di Don Andrés Iniesta. Sissignori.

Nel lunedì tinto d’azzurro chi ama il calcio - la massima è eterna e varrà sempre, fatevene una ragione: gioco senza fine bello, come ripeteva Gioanbrerafucarlo - ci è stato concesso anche un regalo di rosso dipinto. Perché nel pomeriggio una non irresistibile Spagna ci ha comunque dato la conferma. Abbiamo passato questo ultimo decennio in compagnia di un genio assoluto, giacché a Don Andrés, ci fosse un po’ di giustizia in questo mondo cinico e baro, il Pallone d’Oro andrebbe consegnato seduta stante, senza nemmeno passare per la votazione.

Lo confessiamo. L’accostamento Conte-Iniesta lungo le non certo eleganti coordinate della calvizie ci è suggerito dalla lettura di un libro per ragazzi, di quelli «a partire da 8 anni».

Che ci volete fare? Le palle di carta si nutrono di qualsivoglia pagina abbia a che fare con il gioco senza fine bello di cui sopra. Anche con le Cipolline, la squadra inventata da Luigi Garlando, giornalista e scrittore, che ha sfornato più di 50 titoli di una serie che continua a conoscere, tra i giovanissimi lettori, un successo dalle dimensioni non più misurabili. Storie che aiutano ad avere un approccio leggero, disincantato, svelenito, giocoso con il mondo del pallone.

Al punto che fa sorridere lo scoprire, nel volume fresco di stampa con le Cipolline agli Europei, il ritratto dedicato proprio a Conte ed Iniesta. Il primo: «Non è un tipo tranquillo alla Champignon (l’allenatore delle Cipolline, n.d.r.). Urla e si agita continuamente durante la gara e trasmette una grande carica ai suoi giocatori. Lo prendono in giro anche per i suoi capelli, che in realtà non sono esattamente suoi... Cioè, li aveva persi quasi tutti e se ne è fatto trapiantare di finti che sembrano veri. Anche se ogni tanto allo stadio gli urlano che ha un gatto in testa... Antonio però è un tipo simpatico e sa riderci sopra».

Iniesta: «Non è grande e grosso, non ha tatuaggi, è pallido come un bambino che ha paura di scottarsi, non alza mai la voce e sembra una persona normale, gentile. La sua finta caratteristica è la croqueta. E vedrete che anche in questo Europeo, l’Illusionista farà ancora la differenza con le sue magie». Tutto vero. Un solo dubbio: siamo sicuri che Conte ci ride sopra, alla storia dei capelli?

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