Eluso controllo doping, slittano le prime sentenze
ROMA. È stata rinviata a venerdì la decisione relativa alle udienze dei primi atleti tesserati con la Federazione di atletica leggera deferiti per «eluso controllo» nell'ambito dell'indagine Olimpia.
Lo ha comunicato la I Sezione del Tribunale nazionale antidoping del Coni al termine della discussione dei primi quattro casi, che hanno visto difendersi dalle accuse della Procura antidoping Daniele Meucci, Fabrizio Donato (medaglia di bronzo a Londra 2012 nel salto triplo), Daniele Greco e Ruggero Pertile. Per Meucci, Donato e Pertile, già qualificati, è ora a rischio la partecipazione ai Giochi di Rio 2016. Le sentenze relative ai loro casi verranno emesse assieme a quelle relative ai successivi quattro deferiti, Andrew Howe, Silvia Salis, Anna Incerti e Andrea Lalli, che saranno ascoltati appunto venerdì.
«È una questione complessa e delicata, quindi abbiamo deciso così», ha dichiarato il presidente della I Sezione del Tribunale, Carlo Polidori, uscendo dalla sala conferenze dello stadio Olimpico dove si sono tenute le udienze, al termine delle quali nessuno dei quattro atleti ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Ha parlato invece il legale dei quattro atleti, l’avvocato Giulia Bongiorno: «È un processo in cui si parla di presunte omesse comunicazioni da parte di atleti ma manca la prova fondamentale. Infatti (come previsto dalla normativa internazionale) è stata distrutta tutta la documentazione mandata negli anni dagli atleti. Quindi cominciamo a dire che si tratta di un processo che nasce zoppo».
L’indagine Olimpia era partita da un’inchiesta della procura di Bolzano in relazione al caso di doping che aveva visto coinvolto il marciatore azzurro Alex Schwazer.
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