Eurovolleyschool, al lavoro per il futuro

TRIESTE
Eurovolleyschool a metà tra presente e futuro, in questo periodo illogico e incerto di stop e di riflessioni sullo sport stoppato dal Covid-19. È una fase, nonostante l'oramai lungo break imposto dalla pandemia, di gran lavoro per il team Evs, impegnato da un lato a mantenere in attività tutti i gruppi e le squadre, dall'S3 alla prima compagine regionale, attraverso un programma settimanale di incontri in video iniziato da diverso tempo. Dall'altra parte ci si sta organizzando per la ripresa dell'attività vera e propria con l'idea di ricominciare prima possibile, nel rispetto delle disposizioni e le linee guida che verranno dalle istituzioni politiche e federali, nel regolare il mondo del volley.
Tornando un passo indietro, chiediamo un'analisi al presidente Renato Brusadin, uomo di sport e di lunga militanza nella pallavolo. «Lo stop è stato sicuramente un brutto colpo, sia perché inizialmente si pensava fosse solo un "incidente" temporaneo, sia perché ha troncato improvvisamente quello che era un percorso di crescita tecnica al quale si stava lavorando con grande impegno. E che stava fornendo buoni riscontri anche dal punto di vista dei risultati. Passato lo choc iniziale, lo smarrimento, abbiamo mantenuto comunque vivi i rapporti oltre che con ragazze e ragazzi anche con le famiglie - spiega ancora Brusadin - e siamo sicuramente soddisfatti perché è stato un grosso impegno dei nostri tecnici che ha avuto un ottimo feedback dal punto di vista della partecipazione. L'altro giorno c'è stato poi l'incontro con il tecnico federale Gaetano Gagliardi, nell'ambito dell'iniziativa della Fipav "L'Italia siete Voi" , che ha rappresentato senz'altro un'ottima opportunità di confronto e di apprendimento per atlete e allenatori, viste le indubbie doti dialettiche e tecniche dell'oratore».
Guardando in avanti, quali sono i progetti per l'immediato futuro evssino? «La nostra primaria volontà è di riprendere il lavoro con tutti i gruppi che già si erano formati in questa stagione, sia in campo femminile che in quello maschile. Stiamo ragionando anche sulle tempistiche in quanto, qualora fosse consentito, potremmo iniziare già nel periodo estivo, magari all'aperto. Notizia che in tal senso potrebbe essere positiva è la decisione del governo sloveno di dichiarare chiusa nel Paese la pandemia e conseguentemente di liberalizzare gli allenamenti anche nel beach volley a partire da giugno, nel consueto camp estivo di Ancarano. Tornando all'indoor, l'intenzione è di ripartire con i gruppi e possibilmente di integrarli con ulteriori arrivi e in tal senso possiamo dire di aver già avuto richieste per nuove iscrizioni per la prossima stagione. Parallelamente ci stiamo muovendo anche sul fronte allenatori e oltre alla conferma in blocco dell'attuale staff tecnico puntiamo all'arrivo di qualche nuovo elemento».
Per la partecipazione ai campionati, confermata la serie D, per i singoli campionati giovanili andranno invece valutati sulla base di diversi fattori, didattici, di impianti e di struttura. «Da parte nostra, conclude Brusadin - grande motivazione per la ripresa e idee chiare sul lavoro da svolgere. Con coach Lorenzo Sparello siamo comunque consapevoli che ci potranno essere diverse difficoltà, sia per gli impianti (palestre scolastiche condivise da più società), sia per le normative igienico-sanitarie da seguire». —
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