Ferrari al bivio: o adesso o mai più

di ANDREA GABBI
C’è chi parla di “remuntada”, c’è chi dice che ora sarà tutto diverso e c’è pure chi vede Alonso davanti a tutti nei prossimi 2 appuntamenti iridati. Ecco cosa può fare una vittoria, soprattutto se arrivata dopo un lunghissimo periodo di digiuno. Alonso e la Ferrari sono ripartiti, ma fare programmi trionfalistici dopo il successo di Silversone è sbagliato.
LA SVOLTA
Sbagliato quindi lasciarsi andare a facili trionfalismi. La Ferrari è sicuramente in ripresa e con quel pizzico di fortuna che fin’ora non si era mai palesata dalle parti di Maranello ha trovato la vittoria. Bellissimo il successo di Alonso in Gran Bretagna, frutto dello stupendo lavoro portato avanti dai tecnici in rosso e trasformato in oro da quel fenomeno dello spagnolo. Alonso è l’unico pilota in grado di mandare in tilt la macchina perfetta che risponde al nome di Team Red Bull. La vera svolta comunque è legata ad una vettura, la 150° Italia, nata sotto una cattiva stella ma non per questo mandata in soffitta prima del tempo.
PARALLELISMI
Un confronto interessante è quello che nasce mettendo allo specchio le esperienze di Ferrari e Ducati. La casa di Borgo Panigale è partita ad handicap, proprio come gli uomini di Maranello. C’è però una differenza sostanziale tra le due case motoristiche italiane: in MotoGp gli uomini che seguono Valentino Rossi hanno deciso di mandare in cantina la vecchia moto per provare a sperimentare da subito quella del 2012. Scelta pessima perché la Ducati proprio non ne vuol sapere di cambiare marcia. La Ferrari invece ha provato e riprovato a migliorare la monoposto di inizio anno. Le risposte positive sono sotto gli occhi di tutti.
ORA O MAI PIU’
Detto in apertura che riaprire il Mondiale adesso è come vincere un Tour de France con oltre 10 minuti di ritardo dalla maglia gialla a metà corsa, la speranza c’è. Alonso deve rimontare 92 punti in 10 Gran premi: vale a dire che se Fernando dovesse vincerle tutte da qui alla fine e Sebastian dovesse arrivare sempre secondo sarebbe comunque il pilota della Red Bull a trionfare con oltre 20 punti di vantaggio. Basta questo semplice calcolo per rendersi conto di quanto sia ripida questa scalata. Il Gp di Germania sarà un bivio: una vittoria in rosso, condita magari da un passo falso degli austriaci, porterebbe nuova linfa alle aspettative degli italiani. Solo a quel punto si aprirebbero le porte a una tabella di marcia per tornare in corsa per il titolo.
E MASSA?
Resta un mistero l’andamento della stagione di Felipe Passa. Il brasiliano è ormai un oggetto misterioso che si aggira nell’ambiente Ferrari alla ricerca di soluzioni che al momento sembrano non esserci. Viene da chiedersi in che stato sarebbe il Cavallino senza l’apporto di Alonso. Qualcuno potrebbe dire che finché c’è Fernando si può stare tranquilli. Sbagliato. La Ferrari ha bisogno di agguantare il secondo posto tra i costruttori, ma con i soli punti dell’asturiano si fa dura. Felipe, se ci sei batti un colpo.
CAOS E CONTROCAOS
Al di là di come andrà a finire, il campionato 2011 resta appassionante, ricco di sorpassi e di suspance. Purtroppo però la Federazione continua a fare autogol. La farsa di Silverstone (prima il no all’hot blowing, poi il sì prima di correre) ha fatto imbestialire un po’ tutti, in primis i tifosi. Cambiare le regole in corsa sta diventando una bruttissima abitudine che rischia di guastare un giocattolo tornato finalmente a splendere di luce propria.
CASA DOLCE CASA
Il Gp di Germania è sicuramente una delle gare più care a Michael Schumacher, leggenda vivente sempre più in crisi d’identità. Il pluricampione del mondo proprio non riesce a trovare una soluzione ai suoi problemi e a quelli di una Mercedes che ha speso tantissimo per sviluppare un’auto terribilmente lenta. Lui parla di rinnovo del contratto e di voglia di tornare a vincere. I fatti però narrano di un campione ormai sul viale del declino che ha pure perso la grinta per tornare in alto (vedi incidente con Kobayashi in Inghilterra). Un vero peccato.
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