Flop Belgio e Russia, ora volano stracci

Le sorprese dell’Europeo sono già state etichettate (Galles e Islanda), le delusioni pure. Il Belgio ha fatto un autentico buco nell’acqua. La stampa belga non ha risparmiato gli uomini di Marc Wilmots e ha aperto una sorta di processo per quello che poteva essere e invece non è stato. Emergono in questo senso dei particolari inquietanti che evidenziano una situazione complicata all’interno dello spogliatoio. L’episodio clou è il dopo Ungheria. In campo la nazionale belga ottiene agevolmente il pass per i quarti. Fuori dal rettangolo verde scatta la festa con lo staff tecnico che alza il gomito tutta la notte. Ubriachi, mentre la squadra è costretta a vivere in una sorta di bunker, con i giocatori addirittura perquisiti per evitare ogni genere di eccesso. Ma non è tutto. Secondo le ricostruzioni fornite dalla stampa al seguito pare che all’interno del gruppo serpeggiasse un sentimento di invidia totale verso alcuni giocatori (Hazard in primis). I pupilli di Wilmots erano sempre informati sulle scelte del ct, mentre gli altri erano all’oscuro di tutto. Un’invidia pesante che ha portato molti convocati a spifferare notizie riservate ai giornalisti.
Un’altra polveriera che sta prendendo fuoco è la Russia. Figuraccia in campo per la squadra che dovrà ospitare i prossimi Mondiali. Anche in questo caso emergono particolari non edificanti: Alexander Kokorin e Pavel Mamaev sono stati sorpresi al Twiga di Montecarlo, un noto locale gestito da Flavio Briatore. A mettere nei guai i due giocatori un video che li ritrae attorniati da champagne e fuochi d'artificio mentre sullo sfondo suona l'inno russo. Secondo la stampa locale, i due si sarebbero dati alla pazza gioia, ordinando 500 bottiglie di Armand de Brignac e spendendo in una sera 250 mila euro, cibo escluso. I due negano, ma al Cremlino questa storia ha fatto scattare l’ira di Vladimir Putin che, attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov, ci è andato giù pesante: «Questa è una dimostrazione senza vergogna di arroganza. Dio li giudicherà».
E poi c’è l’Ucraina, altra delusione ora nella bufera. Un’associazione antidoping tedesca ha sollevato pesanti sospetti sui giocatori di Mychajlo Fomenko. Per ora la Uefa, che ha chiesto delucidazioni all’agenzia antidoping francese, precisa che non ci sono casi di positività a sostanze illecite in questo Europeo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo