Fuori anche Tamberi il flop degli azzurri è un caso clamoroso

L’analisi dell’ex azzurro Talotti: gravissimi errori tecnici alla base anche dell’eliminazione della saltatrice Alessia Trost
Gianmarco Tamberi non ce l'ha fatta a qualificarsi per la finale del salto in alto dei Mondiali di Londra. È rimasto fuori dai primi 12 delle qualificazioni dopo aver fallito i tre tentativi a 2.31. L’eliminazione di Tamberi segue di un giorno quella nell’alto femminile di Alessia Trost in un Mondiale, questo di Londra, senza una-soddisfazione-una per l’atletica azzurra, proprio come Rio un anno fa.


Ma cosa succede al salto in alto azzurro e più in generale all’atletica italiana? Ne parla al Piccolo Alessandro Talotti, figlio di quella scuola friulana del salto in alto che prima di arrivare a lui (Atene 2004 e Pechino 2008), ad Alessia Trost e a Desirée Rossit (entrambe in finale a Rio 2016), aveva portato alle Olimpiadi nomi quali Enzo Dal Forno (Monaco 1972), Donatella Bulfoni (Montreal 76) e Luca Toso (Seul 88) con Massimo Di Giorgio escluso da Mosca 80 solo a causa del boicottaggio. Talotti, che vanta in carriera il quarto posto agli Europei di Monaco 2002, nel passato quadriennio è stato consigliere nazionale della Fidal e attualmente è il delegato Coni per la provincia di Udine.


Talotti, iniziamo dall’eliminazione di Alessia Trost, che non ha superato l’1.92.


Alessia è fisicamente un vero fenomeno, ha qualità grandiose: la sua eliminazione è stato frutto di un flop, un clamoroso errore nell’interpretazione di come la ragazza si sarebbe dovuta allenare. Non è giustificabile che dopo un anno di lavoro avendo come allenatore il padre di Gianmarco Tamberi, Marco, si presenti in pedana palesando tutte quelle insicurezze. È stato un errore madornale dire che un’atleta come lei che aveva un personale di 2 metri doveva cambiare completamente il proprio gesto atletico e quindi tutto il proprio metodo di allenamento perdendo così occasioni mostruose. È come se il Real Madrid dopo aver raggiunto il top cambia allenatore e l’anno dopo finisce in serie B perché l’allenatore dice che il suo gioco deve cambiare: c’è qualcosa che non ha funzionato...


La ragazza aveva puntato tutto sul passaggio alla scuola Tamberi...


...perché evidentemente è stata infatuata da un’aurea di saggezza che in realtà non esiste. Stanno chiedendo ad Alessia di saltare come salta Gianmarco. Ma Alessia ha caratteristiche completamente diverse. E il risultato è sotto gli occhi di tutti.


Diversa invece l’eliminazione, ieri, di Gianmarco Tamberi.


Diversa ma uguale. Perché è forse il caso di ricordare come è nato l’infortunio patito dal ragazzo lo scorso anno: aveva già vinto la sua gara a Montecarlo con 2.39 nuovo record italiano ma aveva voluto tentare i 2.41. E in quel salto si era infortunato alla caviglia. Ebbene, chi lo guida lo avrebbe dovuto preservare: senza quell’infortunio figlio di un salto di troppo che non avrebbe mai dovuto fare sarebbe salito sul podio a Rio. Fargli tentare quel salto fu un errore clamoroso. Ma ieri, in una qualificazione davvero ad altissimo livello, lui si è difeso bene e anzi ha offerto comunque una grandissima prova.


Una parentesi su Desirée Rossit, con questo 2017 lontanissima dal suo 2016.


Desirée aveva fatto un miracolo lo scorso anno. E quest’anno ha sofferto e pagato tantissimo la malattia e poi la morte pochi giorni fa del suo allenatore Gianfranco Chessa.


Talotti, lei è stato dirigente federale: da Rio a Londra l’atletica azzurra passa di flop in flop.


Prima premessa: ho lasciato il consiglio della Fidal perché vedevo di non essere incisivo come avrei voluto. Seconda premessa: comunque credo nel progetto del presidente Giomi. Però... Però constato che l’unico atleta maschio approdato in una finale a Londra è il martellista Paolo Lingua, ovvero un atleta che si allena nel dopo lavoro quando in Italia ci sono 250 atleti nei gruppi militari che fanno i professionisti. Su Lingua la Federazione avrà investito in tutto 1500 euro all’anno, e finisce con l’essere l’atleta di punta dei lanci e comunque il migliore azzurro a Londra. A fronte di quei 1500 euro e dei risultati di Lingua come giustifica la Fidal tutti i quattrini investiti sugli altri atleti?


@GuidoBarella. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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