Garcia carica la Roma «contro il Bate non si gioca, si vince»

ROMA. «La partita col Bate Borisov è un po’ come un derby: non si gioca, si vince». Rudi Garcia rispolvera una delle sue massime alla vigilia dell'ultimo e decisivo impegno della Roma nella fase a gironi di Champions League. Un successo sui bielorussi non avrebbe peso in termini di supremazia cittadina, ma permetterebbe ai giallorossi di sedersi al tavolo delle grandi d'Europa.
«Voglio vedere l'atteggiamento giusto, dobbiamo avere una voglia feroce e immensa, dimostrare di essere lupi affamati per essere a Nyon al prossimo sorteggio» le parole del francese, che non vuole prendere nemmeno in considerazione l'ipotesi di un fallimento: «Io penso solo a vincere, e vinceremo». La sicurezza mostrata in vista della sfida col Bate è la stessa che Garcia manifesta quando al centro del discorso c'è il suo futuro: «Ho cenato col presidente Pallotta. Se la mia panchina scricchiola? La panchina mi interessa solo per i tre giocatori che posso far entrare. Ho altre battaglie da vincere, non solo questa con il Bate Borisov».
Insomma, nessuna intenzione di abbandonare la nave. Anche perché, come dichiarato dal ds Sabatini, «se affonda Rudi, affondiamo tutti insieme». «La società ha mostrato questa unità in un momento in cui la ruota non gira sempre a nostro favore - sottolinea il tecnico -. C'è un po’ di sfortuna sulla nostra strada, ma spetta solo a noi spingere tanto forte per tornare a vincere. Io sono combattivo, ho tanta voglia di superare il turno, e soprattutto so che la Roma è in grado di fare grandi cose. Ho tanta fiducia, ma le chiacchiere non servono, bisogna dimostrarlo in campo». E in campo ci sarà anche Salah, recuperato in tempo e pronto a dare una mano in attacco a Edin Dzeko. Il bosniaco, che finora ha un po’ deluso le aspettative, guarda al Bate come bersaglio ideale per riprendere il giusto feeling sotto porta. «Se non segno è colpa mia, non degli altri - l'autocritica dell'ex Manchester City -. Di periodi così ne ho avuti anche in passato, per tutti gli attaccanti è difficile, ma non voglio neanche pensarci troppo, sono positivo per il futuro e sono sicuro che i miei gol arriveranno. Io triste in campo? Non mi piace perdere, è questo che mi rende triste perché so che questa squadra è forte abbastanza per vincere ogni partita» aggiunge.
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