Gorizia diventa la capitale dei salti in lungo e triplo

Nel capoluogo isontino la Federatletica crea uno dei centri nazionali di specialità affidandolo all’ex azzurro Paolo Camossi. Pordenone invece il riferimento per l’alto
Di Marco Bisiach

GORIZIA. Gorizia è tra i 38 centri tecnici federali che dovranno preparare i talenti italiani dell'atletica leggera. E' questa l'importantissima novità emersa nei giorni scorsi dalla convention Fidal che si è svolta a Formia, per presentare il nuovo modello tecnico dell'atletica italiana.

L'idea espressa dal presidente Alfio Giomi è chiara: non più un'organizzazione piramidale dell'atletica nazionale, ma un movimento basato su centri di preparazione in collegamento tra loro, che valorizzino al massimo il binomio tecnici-atleti. La Fidal ha così istituito a livello nazionale 38 centri di specialità, tra elite nazionali e sedi di allenamento, chiamati a lavorare in sinergia tra loro. E a Gorizia spetterà un posto in prima fila in questo progetto. Perché al capoluogo isontino è stato assegnato il centro nazionale per i salti in estensione, lungo e triplo, con il coordinamento affidato all'ex azzurro Paolo Camossi, che tirerà la fila anche di tutti i centri salti sparsi lungo la penisola.

«Gorizia sarà dunque il luogo dell'ottimizzazione dei talenti – spiega Paolo Camossi -, oltre che un centro di supporto per i campioni di prima fascia che già operano sulla nostra area, con strutture e servizi appositamente dedicati a loro».

Una gran bella soddisfazione, per una città che ha da sempre dato un grande apporto all'atletica italiana, creando e facendo crescere atleti di valore in diverse specialità. Atleti che nel corso dei decenni sono stati capaci di rappresentare questa terra alle Olimpiadi, proprio nei salti, come ad esempio Ferruccio Tabai (Los Angeles 1932), Barbara Lah (Atlanta 1996) e lo stesso Paolo Camossi (Sidney 2000). Senza dimenticare chi, come Giada Gallina, Jacopo Marin, Lorenzo Biaggi o Mario Olivo ha conosciuto comunque la maglia azzurra in altre specialità.

Contemporaneamente, altro riconoscimento alla regione, a Pordenone nascerà invece il centro tecnico federale riservato al salto in alto.

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