Guerra, vent’anni di Mondiali

TRIESTE. Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta ha vinto sette titoli mondiali da protagonista assoluto come atleta. Oggi rimane dietro le quinte, continuando però a recitare un ruolo decisivo.
All'unanimità Sandro Guerra è riconosciuto come il coreografo di maggior successo mondiale del pattinaggio artistico su rotelle. Oltre venti i titoli iridati conquistati dal 1995 ad oggi: dalla fiorentina Cristina Bartolozzi a Silvia Stibilj, passando per la regina del singolo Tanja Romano. Nei recenti campionati iridati svoltisi a Novara Guerra ha raccolto ancora successi.
Guerra, iniziamo dall'ultima medaglia. Quella vinta con il Fiumicello.
La medaglia di bronzo conquistato dal Grande gruppo Diamante del Pattinaggio Fiumicello è una bellissima soddisfazione, per loro in primis, oltre che per me e soprattutto per gli allenatori Elisa ed Alberto Burba. L'anno scorso sono arrivati quarti, quest'anno hanno conquistato un posto sul podio. Splendido.
Splendido anche il programma, "Scheda Madre". La tecnologia ci rende davvero schiavi?
Partendo da un semplice impulso elettrico ho espresso l'evoluzione della tecnologia arrivando sino alle armi di distruzione di massa. La tecnologia è interessante, sia in chiave negativa, ma anche in chiave positiva. Sta a noi non esserne schiavi.
Quanto tempo ha impiegato per ideare questo spettacolo così attuale?
Io e il compositore Maxime Rodriguez abbia iniziato a lavorarci su nel settembre del 2015. Dopo i campionati regionali, italiani ed europei, quella dei Mondiali è stata la versione definitiva.
Rodriguez ha collaborato anche in altri programmi?
Assolutamente sì. Per esempio nella Anna Karenina che ha fatto vincere il titolo mondiale a Silvia Stibilj. Un programma frutto di un periodo in cui mi ero molto appassionato a Tolstoj.
Karenina è stato un personaggio azzeccato per Stibilj?
Dopo la vittoria mondiale in Colombia del 2015, Silvia è maturata tantissimo. Stibilj è una grande atleta, ma è anche un'artista dei pattini. Insieme abbiamo lavorato ottimamente, grazie anche all'allenatrice Valentina Mocali, e il titolo mondiale della Solo Dance di Novara è oggettivamente più che meritato.
Nella Coppia Danza è arrivato un argento. Giusto così?
Silvia Stibilj e il partner Andrea Bassi sono atleti molto preparati e un duello sino all'ultimo sangue con la coppia Spigai-Leoni era in preventivo. Attualmente, però, Silvia e Andrea sono i secondi più bravi al mondo. Hanno presentato dei programmi tecnicamente maturi, ma bisogna lavorare sull'affinità di coppia.
Un altro oro mondiale triestino che la riguarda è quello ottenuto nei Quartetti da Francesca Roncelli. Se lo aspettava?
Francesca ha fatto un lavoro pazzesco. Era ferma dal 2012. Tecnicamente stava bene, ma doveva rimettersi in forma. Con tantissimo sacrificio si è posta in carreggiata portando a casa un grande titolo mondiale. Poi è interessante come Francesca sia entrata nel quartetto.
Ci racconta il retroscena?
Già in passato avevo seguito il Celebrity, quando Roncelli ancora non c'era. Poi durante la festa per l'oro mondiale di Silvia Stibilj dell'anno scorso, Francesca mi aveva confidato che aveva voglia di tornare sui pattini. Nelle Celebrity si era creato un posto e quindi... eccola sul trono più alta dei quartetti.
Quanti campioni extratriestini ha seguito a Novara?
Parecchi. Il Piccolo gruppo di Vicenza, l'americana Jessica Gaudy che viene ad allenarsi a Trieste, Sara Venerucci e Marco Garelli, Luca Lucaroni nel singolo e in coppia con Rebecca Tarlazzi, Andrea Girotto, Silvia Nemesio, Debora Sbei, Letizia Ghiroldi, Marco Giustino e un quartetto tedesco.
Meglio fare l'atleta o il coreografo?
Non rinnego la mia carriera da atleta, ma le soddisfazioni da coreografo sono più appaganti. I riflettori non mi mancano. E poi adesso posso esprimere totalmente la mia creatività trasmettendola e condividendola con tanti splendidi pattinatori. Cosa potrei chiedere di meglio?
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