I dilettanti spettatori interessati: «Quanta paura»

Di Benedetto: «Poca qualità». Campo: «Errori banali per la tensione». Russo: «Mai pensato di perdere»

TRIESTE. A spingere, alle spalle della Triestina, non c'erano solo i tifosi alabardati: gli spareggi salvezza - c'era anche il Fontanafredda impegnato a Montebelluna - mettevano in apprensione una bella fetta di squadre dei campionati dilettanti perché dipende direttamente, da quante formazioni regionali retrocedono, il meccanismo di promozioni e retrocessioni.

Retrocessa subito la Sacilese, c'era il rischio che le altre due regionali impelagate nel pantano salvezza potessero chiudere entrambe malamente, il che avrebbe generato problemi a catena, come per esempio, la retrocessione diretta dell' Ism Gradisca e il coinvolgimento nel play-out della Virus Corno.

La sconfitta del Fontanafredda a Montebelluna avrà le sue ripercussioni solo dalla Promozione in giù, nel senso che ridurrà il numero delle formazioni che, tramite i play-off, avrebbero potuto trovar posto nelle categorie superiori mentre, l'oscar della delusione se lo conquista l'Union Pasiano che, nella finalissima del play-off della Promozione, batte la Juventina ma dovrà accontentarsi di mettere in bacheca un successo davvero platonico, oltre al miraggio che, in caso di ripescaggi, sarebbe il primo della lista.

Ecco, quindi, che l'interesse degli addetti ai lavori del settore dilettanti non mancavano e allo stadio Nereo Rocco si sono ritrovati in molti a fare il tifo per gli alabardati: principalmente perché - al di là di ogni vicenda del recente passato - il nome gli appassionati del calcio, anche se non esitano a brontolii e critiche, lo hanno sempre nel cuore, magari in fondo, ma sempre presente.

L'occasione dell'incontro da cui non c'è ritorno ha fatto il resto ed alla fine il risultato positivo ha fatto tornare il sorriso a tante squadre dei dilettanti. Tutti concordi nell'esprimere la soddisfazione per il mantenimento della serie D ma tutti anche concordi nel sottolineare che lo spettacolo non è certo stato edificante.

«Poca roba - dice Gianni Di Benedetto, che i derby con la Triestina li ha giocati con la maglia del Ponziana - mi sembra ci sia poca qualità. Comunque, in queste partite, non si può pretendere».

Accanto a lui Livio Lupidi: «Non è possibile soffrire tanto: certo è uno spareggio, ma il livello è davvero basso ed hanno finito con il fiatone, oltre ad aver commesso troppi errori in conclusione».

Un colpevole, soprattutto, per Michele Campo, allenatore del Sistiana che ha chiuso a centro classifica in Promozione: «La paura - commenta - quando c'è tanto da perdere in palio condiziona e non poco. In campo si finisce per perdere lucidità ed ho visto errori troppo banali per essere veri..Ripeto, scendere in campo con un macigno come la salvezza da portarsi sulle spalle non è facile e il risultato positivo fa dimenticare tutto».

Roberto Serbottini, vicepresidente dello Zaule Rabuiese: «Bene per la salvezza della Triestina - commenta - ma penso a tutte le volte che ci lamentiamo dei nostri giocatori e dei loro sbagli».

Vittorio Russo non ha visto la partita: «Ero sicuro che l'avrebbero fatta - dice - magari senza arrivare ai supplementari e con più tranquillità: adesso la società può pensare al futuro. Sconfitta? Nemmeno mai pensato: ci avrei potuto anche scommettere su con gli amici...»

Guerrino Bernardis

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