I tifosi: «Fiducia in Milanese per rivedere l’Unione in alto»

TRIESTE. Dopo i brividi di domenica, le speranze per il futuro. I tifosi alabardati non nascondono di aver tremato negli ultimi minuti del play-out con la Liventina, anche se c'era la fondata convinzione di sfatare finalmente la maledizione dello stadio Rocco. Ora si volta pagina: c'è grande fiducia in Milanese e in una squadra che il prossimo anno possa lottare per il vertice.
È il pensiero innanzitutto di Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento: «Dico la verità, stavo vivendo un incubo, soprattutto nel finale c'è stata tanta paura che si ripetesse la beffa vissuta tante volte al Rocco. E se segnavano il rigore non so che quarto d'ora avremmo vissuto. Alla fine partita sofferta, ma il tabù è sfatato. E ora speriamo si cambi registro. Il futuro? Sono fiducioso in Mauro Milanese. Chiaro che non è facile, bisogna progettare bene, programmare. La squadra - continua Marassi - deve subire un cambiamento radicale, anche se c'è qualcuno che merita di restare, ad esempio Bradaschia come già confermato da Milanese. Ma ho fiducia in una squadra competitiva che possa lottare per il vertice, poi non c'è scritto da nessuna parte che bisogna vincere per forza il prossimo anno. Però confido che il centenario riusciamo a celebrarlo minimo in Lega Pro».
Fiducia nel futuro anche per Giorgio Della Valle, vicepresidente del Centro di coordinamento: «Una partita intensa, ma alla fine quella che finalmente ci ha consentito di fare festa allo stadio Rocco. Cosa mi aspetto adesso? Ho fiducia perché si parte da una certezza: al tribunale sono state date garanzie ben precise, la società è seria e quindi la fiducia è per un investimento almeno triennale come da impegni presi. Con la prospettiva di ritornare a piccoli passi nel calcio che conta. A livello di squadra va cercato col lumicino qualcuno che possa restare. Li ringraziamo per la salvezza, ma il livello era quel che era. Io ci penserei però prima di liberarmi di Vezzani, una delle migliori sorprese dell'annata. Poi dico Bradaschia, anche se va disciplinato, e forse ancora Piscopo e Abrefah».
Chi in Milanese ha creduto fin dal primo minuto è Michele Bertocchi. Tra l'altro il presidente del Triestina Club Bassanese, da giovedì scorso in poi ha girato le strade di Trieste con una 500 rossa e l'inno della Triestina a tutta per invitare la gente allo stadio: missione compiuta, visti i numeri.
«Sì, ne valeva la pena visto il risultato - afferma Bertocchi - noi come club abbiamo sentito la partita più che mai: subito dopo il fallimento ci siamo attivati con aperitivi e altre iniziative per far avvicinare giocatori e tifosi. Per questo durante la partita abbiamo dato il 110 per cento, visto che lo pretendevamo dai giocatori. E complimenti al preparatore atletico, vista la tenuta dei ragazzi dopo 120 minuti. Certo, durante la partita c'è stata paura per la consapevolezza di una squadra non certo forte, ma eravamo sicuri che ci mettevano il cuore e così sono andati oltre l'ostacolo. Potranno sempre dire di aver salvato un giorno la Triestina. Proprio per correttezza verso questi giocatori non voglio parlare di mercato: per il futuro vorrei un progetto serio e una squadra che punti alla promozione, ma senza gettare via soldi. Ho piena fiducia in Milanese. Un grazie comunque va anche a Vasco Vascotto, che aveva un progetto difficile da realizzare, ma che comunque ha contribuitop a muovere le acque».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








