Ibra esterna: «L’Italia resta la seconda casa Non si sa mai»

PARIGI. Zlatan Ibrahimovic ribadisce fedeltà al Paris Saint Germain ma non chiude la porta ad eventuali “traslochi”. «L’anno scorso non avevo programmato di arrivare a Parigi», ha spiegato l’attaccan...

PARIGI. Zlatan Ibrahimovic ribadisce fedeltà al Paris Saint Germain ma non chiude la porta ad eventuali “traslochi”. «L’anno scorso non avevo programmato di arrivare a Parigi», ha spiegato l’attaccante al sito svedese ’Fotbollskanalen’. «Stavo per andare negli Stati Uniti con il Milan per la preparazione estiva. Quindi, questa volta, preferisco non dire nulla. Staremo a vedere...». Ibrahimovic sottolinea comunque che a Parigi si trova «molto bene» pur ribadendo il suo attaccamento all’Italia, che definisce «la mia seconda casa». «Se sei un calciatore lì ti trovi e ti trattano bene. Ho passato sei anni in Italia, è dove i miei figli sono cresciuti», ha spiegato lo svedese, per il quale si parla da tempo di un interessamento della Juventus.

Tornando a parlare della sua squadra attuale Ibrahimovic spiega di non vedere alla guida «nessun altro che non sia Ancelotti, lui è un grande allenatore». «Non voglio che se ne vada - ha proseguito il giocatore - la squadra è ormai riconosciuta a livello internazionale ed è composta da grandi giocatori. Ci vuole un grande allenatore e non vedo nessun altro come Ancelotti. È importante - prosegue - che i giocatori che arrivano a Parigi percepiscano stabilità all’interno del club. Se arriva un nuovo tecnico, si ricomincerà tutto da capo».

Nella sua carriera Ibrahimovic, oltre che per i gol e i campionati vinti, è sempre stato famoso per i suoi “mali di pancia”. Strapagato, sia nei trasferimenti da una squadra all’altra che negli ingaggi personali (è il Paperone della Ligue 1 francese) ha trovato nell’ex pizzaiolo Mino Raiola un agente scaltro e scafato, in grado di farlo sempre cascare in piedi anche quando, come a Barcellona, era entrato in rotta di collisione con un “totem” come l’allenatore Pep Guardiola.

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