ICEMAN DÀ SEGNI DI RISVEGLIO E PUNTA A INSERIRSI NELLA LOTTA PER IL TRIONFO

Quello tra Kimi Raikkonen e la Ferrari è un binomio che, giunto alla vigilia della quinta stagione, è e rimarrà sempre significativo. Il finlandese lega al Cavallino il ricordo del suo unico Mondiale,...
Di Davide Casarotto

Quello tra Kimi Raikkonen e la Ferrari è un binomio che, giunto alla vigilia della quinta stagione, è e rimarrà sempre significativo. Il finlandese lega al Cavallino il ricordo del suo unico Mondiale, nel 2007: una stagione esaltante, resa memorabile da una rimonta da urlo iniziata nella seconda metà di stagione e completata solo con l’epilogo del Brasile.

Una stagione che ricordano molto bene anche i tifosi di Maranello, visto che si tratta dell’ultimo alloro conquistato dalla Ferrari, a sancire un’astinenza che dura ormai da otto annate. E se è vero che il predestinato a porre fine a questo digiuno sembra essere il compagno di squadra e grande amico Sebastian Vettel, Kimi è lì, pronto a dare il suo contributo alla causa. Anche perché questo 2016 per lui potrebbe rappresentare un po’ l’ultima chance di arricchire con dei risultati di spicco la sua lunga carriera nel Circus. Il pilota di Espoo infatti, che si era già preso due annate sabbatiche dedicandosi a rally e Nascar nel 2010 e 2011, potrebbe decidere di chiudere qui il suo cammino sia con la Ferrari che con il campionato per monoposto più importante del mondo.

Che sia ancora un pilota competitivo, se escludiamo un 2014 in cui la Ferrari gli ha messo a disposizione una vettura tutt’altro che performante, l’ha dimostrato andando tre volte sul podio nella passata stagione: in Bahrain, a Singapore e ad Abu Dhabi. Peccato che abbia pagato una certa incostanza e qualche errore di troppo, che gli hanno impedito di fare risultati migliori.

È utile anche ricordare le due stagioni passate in Lotus nel 2012 e 2013, in cui ha colto in totale due vittorie ed undici podi. E giova ricordarlo perché, al suo rientro in Formula 1, Kimi trovò nella nota scuderia britannica James Allison, l’attuale direttore tecnico del Cavallino che ha nella nuova SF16-H la prima vettura di cui ha seguito per intero la nascita e lo sviluppo.

Non una coincidenza da poco perché, almeno sulla carta e sviscerando le caratteristiche della nuova Rossa, che stando ai risultati dei primi test sembra nata bene, dovrebbe adattarsi molto meglio allo stile di guida di Raikkonen rispetto alle versioni precedenti.

Iceman ha sempre prediletto monoposto reattive sull’avantreno, che gli permettessero un inserimento fulmineo e preciso. Non parliamo di un pilota che ha costruito le sue fortune sfoderando doti da grande staccatore, ma mostrandosi particolarmente abile nel far scorrere la monoposto nella fase di percorrenza della curva.

Un frangente in cui la nuova Ferrari dovrebbe eccellere, considerando anche che adotterà alle sospensioni anteriori lo schema push-rod, in grado di favorire precisione e stabilità della monoposto nel momento in cui occorre impostare la traiettoria.

Insomma la Ferrari, nella battaglia lanciata alla corazzata Mercedes, spera finalmente di avere due frecce al suo arco, ritrovando in Kimi Raikkonen quel pilota concreto e veloce soprattutto nella configurazione da gara.

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