Il canottaggio piange il decano Dapiran

Aveva 95 anni. Quarto alle Olimpiadi 1948, era un’istituzione del Saturnia

TRIESTE. La Sezione di Trieste dell'Associazione Azzurri d'Italia, ed il canottaggio regionale e nazionale a lutto per la scomparsa, l’altro pomeriggio, di Francesco Dapiran, una delle figure più carismatiche del remo italiano.

Nato a Rovigno nel 1920, dopo aver iniziato a praticare il canottaggio nella cittadina istriana, una volta trasferitosi a Trieste proseguì l'attività remiera con i colori della Ginnastica Triestina. Dopo alcune stagioni proficue con vittorie ai Campionati in Tipo Regolamentare, ma anche in tipo libero, nel singolo, come nell'otto, nel 1948, dominò in campo nazionale nella specialità del doppio in coppia con Mario Ustolin, allenati da Pino Culot. Dapiran e Ustolin vinsero la preolimpica di Milano, e parteciparono di diritto ai Giochi Olimpici di Londra. Le gare sul campo di regata di Henley erano a tre equipaggi, sul fiume controcorrente, con le corsie esterne delimitate da pali di legno ed i galleggianti sull'acqua tenuti tra due pali.

Dopo le batterie Dapiran e Ustolin andarono ai recuperi con il terzo migliore tempo. Quando erano in testa ai 750 metri un problema tecnico rallentò la corsa del doppio azzurro che perse contro la Danimarca che vinse poi l’argento in finale. Per i due triestini fu un più che onorevole 4° posto. Il popolare “Cesco” nel 1949 intraprese la carriera di allenatore con i colori del Saturnia, contribuendo all'affermazione in campo nazionale ed internazionale di numerosi atleti, tra i quali il figlio Fulvio, più volte campione italiano ed azzurro pure lui. Proprio nella sua Saturnia conobbe Liliana, allora promettente vogatrice, che qualche anno più tardi sarebbe diventata sua moglie. Una carriera costellata di successi, che fece di Dapiran uno dei tecnici più apprezzati in Italia, nella preparazione di vogatori di assoluto livello, alcuni dei quali poi parteciparono a mondiali ed Olimpiadi. Dopo una breve parentesi alla Nettuno, alla fine degli anni '70, Dapiran rientrò al Saturnia dove concluse la sua carriera di tecnico, rimanendo sempre affezionato socio.

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