Il capitano: «Che emozione con Milano all’Allianz Dome»

TRIESTE Il capitano Andrea Coronica torna ad “Aperitivo sotto Canestro”, la trasmissione a tutto basket de “Il Piccolo”. E’ il dopo Armani Milano, un evento che ha calamitato tutti gli appassionati di basket all’Allianz Dome, desiderosi di vedere un colpaccio che è mancato di pochissimo.
Andrea Coronica è anche la memoria storica della Pallacanestro Trieste avendo visto la prima squadra scalare le categorie sino ad affrontare una squadra d’Eurolega come l’Olimpia.
Quali sensazioni?
«Se penso che alcuni anni or sono strappavamo la salvezza per evitare la C1 con Bassano…poi con l’arrivo di Matteo Boniciolli la società ha cominciato a strutturarsi, l’Alma ha dato la spinta decisiva e finalmente Trieste è dove deve essere, fra le migliori. Poi, nel “sold out”, nell’atmosfera dell’Allianz Dome tutta la gioia di vivere un momento del genere».
Più il rammarico di aver perso avendo imbrigliato fenomeni del calibro di Mike James o Arturs Gudaitis o la soddisfazione di esserla giocata alla pari con il colosso milanese?
«Se fossimo alla trentesima giornata direi che c’è rammarico, essendo invece al giro di boa possiamo dire che abbiamo fatto un’ottima partita, ma necessariamente dobbiamo lavorare per limare alcuni aspetti».
Ecco, a proposito di aspetti. La sconfitta si è materializzata per qualche ingenuità di troppo, vedi la rimessa nelle mani di Cinciarini…
«Si, sono queste sfumature che fanno la differenza alla fine. Loro hanno giocatori più abituati a gestire palloni importanti, oltre che una stazza fisica che evidentemente sostanzia la differenza fra compagini d’Eurolega e i comuni mortali».
Tanti hanno parlato del metro arbitrale, non univoco ma soprattutto chirurgico nel portare l’Alma in bonus dopo poco tempo. Risultano stucchevoli le parole in sala stampa di coach Pianigiani che lamenta torti: «diciamo che ognuno fa la sua parte. Anche l’anno scorso noi venivamo tacciati di favori non necessari visti i valori tecnici in campo. Però, son sincero, alcune fischiate non le ho capite, dallo sfondamento ad un nostro giocatore all’infrazione di passi di Jerrells».
Il nuovo arrivato Dragić, quale impatto ha avuto nel gruppo?
«Zoran non ha certo bisogno di presentazioni. Per come si allena fisicamente sta bene, nonostante quel doppio infortunio pesante al crociato».
Sempre parlando di gruppo, anche con l’eterogenea provenienza dei giocatori nella massima serie, è possibile mantenere quella compattezza che ha caratterizzato le ultime stagioni dell’Alma?
«È chiaro che con triestini, quasi coetanei, come Tonut, Ruzzier, Bossi, era più facile amalgamarsi e condividere tutto; oggi, pur con caratteristiche diverse e tanti pargoli in più, si sta bene assieme. Importante è che gli americani abbiano un ottimo rapporto fra loro».
Tempo di bilanci parziali: l’Alma Trieste chiude al nono posto il girone di andata con 14 punti, fuori dalle Finale Eight di Coppa Italia ma in linea con le aspettative.
«Se coach Dalmasson mi avesse detto ad inizio anno che oggi saremmo stati in questa posizione, avrei firmato immediatamente. Siamo consci che vincendo con Brindisi avremmo potuto essere a Firenze per la Coppa Italia, ma questo può tornare utile come sprone per il futuro». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo