Il mulo Pobega lancia il Pordenone con doppietta nel debutto in B

PORDENONE Talvolta l’occasione incontra la sorte e l’episodio che ne consegue è destinato a diventare racconto. Può dirlo a gran voce il Pordenone. La prima storica in B è stata una apoteosi, con un impronosticabile quanto meritato 3-0 al Frosinone, retrocesso dalla A. Ma quel che è curioso nel debutto ramarro alla Dacia Arena di Udine è la firma triestina dei due gol – uno per tempo – che hanno aperto la strada alla vittoria della squadra di Tesser. Protagonista Tommaso Pobega, “mulo” nato a Trieste nel luglio del ’99. Cresciuto nelle giovanili di San Luigi, Triestina e Trieste Calcio, Tommaso è di proprietà del Milan, in prestito al Pordenone dopo una stagione vissuta a Terni. Indelebili le sensazioni dopo la doppietta all’esordio.
«L’emozione è stata tanta» confessa Tommaso. «Già l’esordio in B era carico di emozione e adrenalina, ma riuscire a fare una doppietta ha reso tutto ancora più bello».
L’avvio di stagione di Pobega è eccellente. In gol anche in Coppa Italia contro la Feralpi. Il centrocampista è stato fortemente voluto dalla società dei Lovisa.
«È vero, un rapporto iniziato appena finita la stagione scorsa, sia io che la società abbiamo voluto venirci incontro per giocare al Pordenone, il forte interesse per me era un grande stimolo per accettare».
Pobega si è messo in luce con un grande campionato a Terni (32 presenze e 3 reti). Che esperienza è stata?
«Fino all’anno prima avevo fatto solo giovanili. Le pressioni ci sono, ma è una cosa che parte da te stesso. Dopo le esperienze con le giovanili del Milan, ho percepito tanto questo aspetto a Terni, di non giocare solo per se stessi e la maglia ma per i tifosi e le persone che ci tengono veramente ad una squadra. Gestire e vivere a Terni momenti in cui abbiamo avuto contestazioni, è servito per crescere».
Andiamo indietro. La Primavera al Milan con Gattuso?
«È stato molto importante per me, fece un grande lavoro mentale. Ci portò via dall’idea delle isole felici facendoci comprendere il calcio vero, che non basta far bene una volta, serve continuità e devi avere sempre fame e voglia di lottare».
Segui i tuoi amici impegnati nel calcio triestino?
«Conosco alcuni giocatori del San Luigi, l’anno scorso giocava anche Luca Crosato con cui sono cugino di secondo grado».
Torniamo a Pordenone. Obiettivo salvezza?
«Sono alla prima esperienza, la B è un campionato tosto. Il mister ci ha detto che i punti partono alla prima giornata e quindi noi dovremo cercare di farne più possibili per raggiungere la salvezza. Che arrivi all’ultima giornata o con cinque turni di anticipo, dobbiamo lavorare tranquilli per l’obiettivo».
Un inserimento facile nei meccanismi di Tesser?
«Ho trovato un gruppo sano e convinto».
C’è tempo anche per un percorso di studio?
«Sto completando l’iscrizione per l’università telematica, la mia idea è fare economia».
E chissà che un domani, tra i molti sogni da esaudire, le strade di questo bravo ragazzo appena ventenne e dell’Unione non si riuniscano ai più alti livelli possibili. —
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