Il Rota Magna pronto a una nuova stagione da protagonista

TURRIACO. Cambio della guardia all'associazione ciclistica Rota Magna Team di Turriaco, che, nei giorni scorsi, ha presentato il nuovo direttivo e ha concretizzato il passaggio di consegne dal presidente uscente, Massimo Lena, al nuovo presidente, Paolo Lusin.
Una bella serata tra soci e sostenitori, ideale conclusione anche per tirare le somme dell’anno passato, trascorso appassionatamente assieme.
Nel 2015 il sodalizio bisiaco, anche se di piccole dimensioni, ha partecipato a numerose manifestazioni di varia natura. Oltre al settore delle “ruote grasse”, la specialità della casa visto che tra l’altro dà anche il nome al gruppo, numerose sono state le escursioni e le gare effettuate su strada, dalla famosa “Nove Colli” sull’Appennino romagnolo, che ha visto la partecipazione complessivamente di 12mila ciclisti, alla “Maratona delle Dolomiti” con i suoi 8mila partecipanti, dalla durissima “Carnia Classic” con il re delle salite, lo Zoncolan, fino alla mitica “Eroica a Gaiole” in Chianti, dove le due ruote percorrono i solchi delle strade bianche toscane, con il sudore che si fa tutt’uno con la polvere del passato e le leggende del ciclismo.
Nel settore agonistico Mtb, il Rota Magna Team si è distinto in special modo con Stefano Lenardon, con la conquista della maglia di campione regionale master 5 di cross country e Demetrio Calligaris, maglia di campione del Friuli MTB Challenge, master 6. Ma il vero filo conduttore dell'associazione sono state le innumerevoli escursioni, sia in strada, sia fuoristrada, culminate con la due giorni sulle montagne di Sauris.
«E’ nel corso di questi lunghi giri – affermano i dirigenti del sodalizio - che si consolida l’aspetto che noi reputiamo più importante del nostro sport, l’assaporare i momenti trascorsi assieme, il sudore e la fatica, le battute e i brindisi di fine giornata, percorrendo strade che si perdono tra colline e vigne, ripide salite e discese tra i boschi, vivendo così in maniera attiva e intensa il nostro Carso, il nostro paese. Da una parte abbiamo quindi l’eccitazione della gara, la preparazione prima della partenza, l’esplosione dell’agonismo dentro e la soddisfazione dell’aver passato il traguardo, dall’altra il sentirsi parte di uno spettacolo immenso, senza confini, un infinito teatro con il cielo come soffitto, percorso con i tuoi amici, condividendo le stesse sensazioni. Trait d’union della nostra attività il rispetto verso gli altri e verso lo spettacolo che scorre attorno a noi – concludono i dirigenti del sodalizio turriachese - in un viaggio al centro dell’uomo, sia sulle strade del mondo che quello dentro noi stessi».
Luca Perrino
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