Inter, la beffa arriva in coda il Real rovina i piani di Inzaghi

Trentasettemila spettatori a San Siro per il debutto in Champions League
Stefano Scacchi

milano

Fino all’ultimo minuto, il migliore in campo del Real Madrid era Courtois con le sue parate. Lo specchio di una partita controllata a lungo dall’Inter. L’ultimo giro di orologio ha cambiato tutto ammutolendo San Siro e confermando l’idiosincrasia dei nerazzurri alla Champions. Cambiano gli allenatori: da Spalletti a Conte, ora Simone Inzaghi. Ma la scintilla non scocca. Una combinazione dei due giovani subentranti Camavinga e Rodrygo, scelti da Ancelotti nel secondo tempo, ha punito l’Inter allungando il tempo infinito che separa dall’ultima vittoria sul Real, datata 1998. E complicando subito la rincorsa alla qualificazione. Diventa già decisiva la trasferta con lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi, che ha perso a sorpresa in Moldavia con lo Sheriff Tiraspol.

L’Inter si presenta con l’undici tipo di questo primo scorcio di stagione, compreso Bastoni, reduce da un risentimento muscolare. Ancelotti opta per uno schieramento prudente con Lucas Vazquez al posto di Hazard. Mossa saggia perché l’Inter mette subito a dura prova la resistenza del Real. Brozovic e Barella sono una muraglia invalicabile. Ancelotti deve invertire Modric e Valverde per sottrarre il fuoriclasse croato alla marcatura della mezz’ala sarda. Gli spagnoli escono da questa condizione di soggezione solo alla mezz’ora con un paio di sortite pericolose, favorite da un innalzamento del pressing che toglie sicurezza ai Campioni d’Italia. Ma il conteggio delle occasioni alla fine del primo tempo non lascia margine alle interpretazioni: 5 palle gol per l’Inter, una per il Real. Courtois osserva sollevato finire a lato una conclusione quasi vincente di Brozovic. Poco dopo deve ricorrere ai riflessi per respingere un tiro di Dzeko.

L’intervallo rinfranca il Real che per la prima volta, a inizio ripresa, schiaccia l’Inter. In tribuna fanno il tifo anche Monica Contraffatto e Bebe Vio, protagoniste azzurre alle Paralimpiadi. Dzeko impegna Courtois, invalicabile. Inzaghi prova a cambiare la partita avvicendando gli esterni: Dumfries e Dimarco al posto di Darmian e Perisic. A distanza di dieci minuti, nuova sterzata con Vidal e Correa per Calhanoglu e Lautaro Martinez. Le sostituzioni non aiutano, anzi sbilanciano l’Inter perché i due nuovi laterali proteggono la difesa meno dei titolari. Ancelotti pesca dalla panchina i jolly giusti: prima il 20enne brasiliano Rodrygo, poi il fenomenale centrocampista francese Camavinga. L’ex giocatore del Rennes, 18 anni, accarezza l’assist per il tocco al volo dell’attaccante sudamericano. «È una sconfitta immeritata – dice Dzeko – meritavamo di più. Non si poteva perdere». —



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