Inter, una cinquina e passerella per tutti La Samp spettatrice

La festa scudetto fuori e dentro San Siro. Spazio a chi ha giocato poco come Pinamonti. Doppietta di Sanchez
Fc Inter’s players jubilate after the Italian Serie A soccer match between FC Inter and Sampdoria at Giuseppe Meazza stadium in Milan, o8 May 2021. ANSA / MATTEO BAZZI
Fc Inter’s players jubilate after the Italian Serie A soccer match between FC Inter and Sampdoria at Giuseppe Meazza stadium in Milan, o8 May 2021. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO

La festa dell'Inter continua, fuori ma anche dentro il campo. Una cinquina da scudetto alla Sampdoria è il modo migliore per non smettere di festeggiare, nella prima partita da campioni d'Italia. Contro i doriani macinano gioco e gol, quasi liberati dal peso di dover fare punti a tutti i costi per arrivare all'obiettivo. Una vittoria che porta la firma di tante seconde linee, da Gagliardini (gol e assist) a Sanchez (doppietta) fino a Pinamonti, che trova la sua prima rete nerazzurra quando, nella ripresa, Conte svuota la panchina lanciando in campo chi ha giocato meno come Radu. Una sfida aperta dal “pasillo de honor”, ovverosia la passerella dei giocatori della Sampdoria e del tecnico Claudio Ranieri, che hanno accolto l'Inter in campo con un lungo applauso formando un corridoio all'ingresso.

Sulle ali dell'entusiasmo per il risultato ottenuto, all'Inter è infatti bastata la prima accelerazione per sbloccare il risultato, con zampata di Gagliardini su cross basso di Young, rallentando solo dopo il raddoppio di Sanchez. L'unica scintilla d'orgoglio della Sampdoria è arrivata infatti con la rete di Keita, con una ribattuta dopo una corta respinta di Handanovic (sostituito nella ripresa da Radu), ma è stato un solo momento di sbandamento per gli uomini di Conte: Sanchez dopo un minuto ha ridato il doppio vantaggio all'Inter, che ha poi chiuso i conti in goleada nella ripresa con la prima rete interista di Pinamonti e il rigore di Lautaro per il definitivo 5-1. Un pokerissimo che ha fatto così proseguire la festa, anche in campo dopo il triplice fischio finale, tra i cori «i campioni d'Italia siamo noi» e «chi non salta rossonero è». —

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