Is Arenas, il Cagliari gioca a porte chiuse

I sardi ottengono l’ok per il match con il Torino. Nessun posticipo per l’Unione
Il presidente del Cagliari Massimo Cellino
Il presidente del Cagliari Massimo Cellino

TRIESTE. Dopo l’arresto del presidente Cellino e quello del sindaco di Quartu i tifosi della Triestina temevano che il Cagliari potesse giocare la partita di domenica prossima con il Torino a Trieste, costringendo l’Unione a modificare la data del suo match con la Manzanese.

Il Nereo Rocco, ormai lo sanno tutti, è il campo dei sardi per tutta la stagione in quanto indicato a giugno all’atto dell’iscrizione al campionato di serie A.

E invece ieri è arrivato l’ok da parte delle autorità competenti di svolgere la partita con il Toro all’Is Arenas ma senza la possibilità per il per il pubblico (ci sono anche cinquemila abbonati) di assistere alla partita.

Non è escluso comunque che il Comune di Trieste sia chiamato in causa nelle prossime settimane per ospitare alcune partite del Cagliari.

Ieri il Cagliari Calcio ha chiesto al Comune di Quartu (Cagliari) di poter giocare la partita con il Torino a porte chiuse purchè nello stadio di Is Arenas.

La richiesta è stata presentata ieri dopo il parere negativo del Tar Sardegna che lunedì sera ha bocciato il ricorso dei rossoblù contro il no dell’amministrazione alla licenza d’uso per l’impianto sportivo, negata anche a seguito alla clamorosa inchiesta giudiziaria che ruota proprio attorno allo stadio.
Giovedì scorso il nucleo investigativo del corpo forestale regionale ha arrestato il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, il sindaco di Quartu, Mauro Contini, e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Lilliu. Per tutti e tre l’accusa è di falso e tentato peculato, perchè - stando all’inchiesta del pm Enrico Lussu - parte dei fondi pubblici del Pia, piano integrato d’area, destinati alla riqualificazione di un quartiere attiguo allo stadio, sono stati dirottati, sostiene l’accusa, per realizzare l’impianto sportivo.

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