Italbasket a Trieste: obiettivo Europei

Gli azzurri sono arrivati martedì alla spicciolata all’Hotel Savoia per poi mettersi subito a lavoro al PalaRubini: verrà plasmata qui la squadra che punterà al podio a Lille
L'Italbasket in allenamento al PalaRubini
L'Italbasket in allenamento al PalaRubini

TRIESTE. Sono arrivati alla spicciolata, nel corso dell’intera mattinata, ma tutti puntuali entro le 13, l’ora del pranzo fissata come momento di ritrovo per tutti. L’Italia, dopo i due giorni di riposo concessi dal Commissario Tecnico Simone Pianigiani alla fine della Trentino Cup, si è riunita ieri al Savoia Excelsior Palace, ormai consueto quartier generale della Nazionale nelle estati azzurre di questi ultimi anni a Trieste. Ad accoglierli, direttamente il presidente della Fip Gianni Petrucci, giunto fra i primi in albergo insieme a Bargnani e agli addetti stampa federali, tutti imbarcati sul primo volo della mattina a Roma a Trieste.

A tutti i giocatori Petrucci ha riservato una stretta di mano, una battuta, un abbraccio. Il presidente crede in questo gruppo e nell’obiettivo che lui stesso un paio di anni fa, il ritorno a un’Olimpiade dalla quale manchiamo da 11 anni, e lo sta trasmettendo alla squadra anche e soprattutto con la sua presenza costante al suo fianco. In questo mese farà la spola fra Trieste e Roma. E fra i primi ad arrivare a Trieste anche Danilo Gallinari, appena rientrato da Denver dove era andato la scorsa settimana per il rinnovo del contratto con i Nuggets che proprio ieri è stato ufficializzato dalla franchigia Nba.

L’unica assenza, tanto imprevista quanto giustificata, quella del capitano Gigi Datome: lunedì improvvisamente è morta la nonna, sua prima tifosa, che infatti era appena tornata a casa da Trento dove sabato sera aveva assistito a Italia-Germania. Ieri c’è stato il rito funebre, oggi Datome arriverà a Trieste per tornare nel gruppo.

Italbasket, primo allenamento al PalaRubini

Con il ritorno del capitano e con i tre Nba Bargnani, Belinelli e Gallinari che finalmente possono iniziare ad allenarsi anche con i contatti, il lavoro di preparazione verso l’Europeo di settembre potrà entrare nella sua fase viva. Pianigiani deve integrare in queste settimane i tre “americani” nell’impianto di gioco costruito negli anni scorsi, ma deve anche studiare i suoi giorno dopo giorno per trattenere, a fine mese, i 12 da portare all’Europeo che dopo il girone eliminatorio di Berlino vivrà la sua fase finale a Lille, in Francia. Girano già nomi di possibili esclusi, facendo una semplice conta di atleti per ruolo. Ma avendo diversi giocatori eclettici, in grado di coprire più ruoli e adattarsi a diverse soluzioni tattiche, crediamo che le scelte dello staff tecnico dipenderanno innanzitutto proprio dal tipo di progetto di gioco che verrà messo a punto in questo mese al PalaRubini e che verrà verificato e collaudato nei tornei di Tbilisi, Capodistria e Trieste. Questa sarà la discriminante per capire che tipo di squadra comporre e quindi chi metterci dentro e chi lasciare a casa. Pianigiani può comunque contare in partenza su un gruppo unito e affiatato e su uno spirito positivo creato negli ultimi 4 anni di lavoro insieme. Per cominciare a lavorare, è un bel tesoretto.

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