Jacopo, il pulcino dell’Itala Gradisca volato in A con la maglia del Lecce



Stadio Colaussi, primissimi anni 2000. In un pomeriggio particolarmente grigio, l'Itala San Marco sta affrontando un match del campionato di serie D. Una sfida piuttosto bloccata, noiosa. A un certo punto, un difensore della squadra ospite dal piede particolarmente ineducato bada al sodo e calcia con violenza un pallone a campanile in fallo laterale, tanto per non correre rischi. Oltre la linea bianca un raccattapalle, un frugoletto biondo, alza gli occhi al cielo e addomestica quel pallone con uno stop al volo, di tacco, come una potentissima calamita. La tribuna, incredula, lascia partire un lungo ammirato applauso per questo bambino a bordocampo.

Lecce, Stadio via del Mare, 2019: quel frugoletto nel frattempo è diventato un ragazzo, e con un suo gol spiana la strada alla vittoria con cui i giallorossi di casa piegano lo Spezia, riportando il club salentino in A dopo sette anni di attesa.

Ne ha fatta di strada Jacopo Petriccione, 24enne centrocampista "made in Gradisca d'Isonzo", che dopo una lunga gavetta è riuscito in un'impresa destinata a pochissimi: conquistare la serie A, da protagonista. Tanto che ora Jacopo è per i tifosi pugliesi "Modriccione", il Modric del Salento. Un paragone illustre e che ci sta tutto, per ruolo in campo e per fisicità, con quella zazzera bionda raccolta in un elastico come il regista croato del Real.

Cresciuto nell'Itala San Marco, per lui la squadra di casa, dove ha giocato nei Pulcini e negli Esordienti, Petriccione si è quindi trasferito alla Virtus Corno (con un altro ex italino poi diventato illustre, Petagna, ndr) prima di farsi notare dal calcio che conta. E che lo ha portato via dal Friuli Venezia Giulia a soli 14 anni. Galeotto un provino con il Cagliari: con i rossoblù rimane tre stagioni. Quindi passa alla Primavera del Siena, club che sfortunatamente fallisce proprio al termine di quella stagione, e infine si accasa a parametro zero alla Fiorentina. Rimane in Viola per due stagioni, sempre in Primavera, diventandone anche il capitano. Quindi va a fare esperienza con Pistoiese e Ternana. Lo scorso anno il Bari, anch'esso fermato da problemi economici, e l'arrivo ai rivali di sempre del Lecce. Ed è la consacrazione. Diventa un punto fermo della squadra di Liverani e ora le prospettive si fanno estremamente interessanti: il Lecce è pronto a offrirgli il rinnovo, ma è chiaro che il suo nome - dopo 100 presenze in serie B - è già appetibile anche nel calcio che conta.

Prossimo sogno la nazionale? In fondo il ct Mancini non ha paura di scommettere sui giovani prospetti. Lui, Jacopo, per ora vede solo il Lecce e parla da innamorato pazzo di quei colori. «Ho la fortuna di svolgere il lavoro più bello del mondo - afferma sul suo profilo Instagram - ma, questo grande lavoro tante volte è anche il più difficile... Lecce è un ambiente fantastico che ti fa provare emozioni enormi». —





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