Juve ad alta tensione sulla strada verso Porto

Da Bonucci il terzo gesto di stizza pubblico nei confronti di Allegri in venti giorni Ma il tecnico pensa alla sfida di Champions: «Attenzione, non siamo noi i favoriti»

TORINO. Aspettando sul +10 le partite di Roma e Napoli, la Juventus può guardare alla Champions. Dopo tante parole, tocca finalmente al campo.

«Da oggi sappiamo a cosa pensare...», è il telegramma sui social di Claudio Marchisio, tornato al gol in campionato dopo 34 turni a secco. Con il Palermo, però, al di là del 4-1 finale, non tutto è andato come Allegri aveva pianificato. Dybala è stato il primo a esprimere critiche: «Siamo stati superficiali» il suo commento a caldo.

Fuori dal copione, poi, è sicuramente stata la stizza di Bonucci, corso verso gli spogliatoi battibeccando con il suo allenatore dopo il triplice fischio dell'arbitro Di Bello. In venti giorni è il terzo episodio in casa bianconera di nervosismo immortalato dalle riprese tv che hanno scandagliato gesti e labiali. Aveva cominciato proprio Dybala: sostituito a Reggio nel finale con il Sassuolo, non aveva accettato la mano di Allegri. Una settimana dopo, anche Lichtsteiner non aveva gradito il cambio, sottolineato con smorfie e una bestemmia in diretta. «Incomprensioni chiarite», ha poi detto il tecnico livornese.

Quello di venerdì è però forse l'episodio più grave, almeno nella forma, perché il protagonista è uno dei leader bianconeri, Leonardo Bonucci. «Niente di che, tutto chiarito. Nessun caso», ha cercato di smorzare Allegri, non senza aggiungere che «rispetto ci vuole sempre, c'è modo e modo di dire le cose, fa parte dell'educazione. Ma in certi momenti di tensione qualcuno può sbagliare». Bonucci non è tornato sulla discussione, almeno in pubblico: sui social ha preferito celebrare il traguardo delle 300 partite in maglia bianconera.

Il pensiero dunque va al Porto. «Squadra da affrontare con i piedi di piombo», ha ammonito Allegri: «Spesso le cose che si danno per scontate sono le meno semplici da conquistare». Con il Porto la Juve parte favorita, Allegri cerca di farlo dimenticare: «Non capisco perché tre anni fa, quando sono arrivato alla Juve, si doveva avere paura del Malmoe, e adesso dovremmo i favoriti per vincere la Champions... Ci vuole equilibrio».

Riproduzione riservata © Il Piccolo