Juve, c’è l’Empoli e CR7 riposa pensando alla Champions

Il commento alla vigilia di Allegri: «Meglio perdere una partita che due mesi» E in casa Inter Icardi dovrebbe essere convocato ma in campo andrà Keita
Cristiano Ronaldo - Juventus
Cristiano Ronaldo - Juventus

roma. Ritorna il campionato dopo la parentesi azzurra e ritorna con questa 29.ma giornata che, dopo il prologo di ieri sera a Verona, vede oggi la Juventus ospitare l’Empoli e quindi il Milan ospite della Sampdoria mentre domani fari puntati su Roma-Napoli alle 15 e su Inter-Lazio nel posticipo serale.

Cr7, l’ajax a rischio

Riparte senza Ronaldo la corsa della Juventus allo scudetto, l'ottavo consecutivo, con l'Empoli ospite della squadra di Allegri. Il tecnico vuole evitare una figuraccia come contro il Genoa - «è un attimo ritrovarsi in un vortice col Napoli, dobbiamo vincere e basta» - ma è inevitabile pensare anche ai quarti di Champions, che i bianconeri rischiano di disputare senza il portoghese infortunatosi in Nazionale. «Bisogna stare attenti agli infortuni, meglio non rischiare di compromettere la stagione», osserva il presidente Andrea Agnelli, seguito a ruota dal tecnico: «Rientrerà quando non ci sarà pericolo di ricaduta - sottolinea -. Meglio perdere una partita che due mesi».

L'attaccante non ci sarà dunque oggi e potrebbe anche non esserci all’andata di Champions con l’Ajax il 10 aprile. «Se non sta bene sta fuori», dice Allegri, che taglia corto sulla giornata di CR7 a Barcellona. «Visite mediche? Di voci ne circolano tante. Era uscita anche la voce che mi ero quasi picchiato con il presidente e che avevo dato le dimissioni... Cristiano aveva il giorno libero ed è andato per robe commerciali sue...»

L'Ajax resta comunque il futuro, il presente si chiama Empoli. «Bisogna vincere, una l'abbiamo già concessa al Genoa e adesso non ci sono alibi», ribadisce Allegri, che chiede a Chiellini e compagni «cattiveria e concentrazione: staccare la spina pensando di avere già vinto il campionato è la cosa più sbagliata che possiamo fare». Contro la squadra di Andreazzoli serve dunque «una partita seria, perché per 60-65 minuti ci darà filo da torcere». In campo col 4-3-3, la Juve orfana di Ronaldo potrà contare sulla voglia di riscatto di Mandzukic e Dybala. E su un Bernardeschi che contro l'Atletico Madrid ha fatto vedere cose davvero straordinarie. Douglas Costa avrà l'ultimo esame lunedì, mentre per riavere Cuadrado a disposizione, fermo dalla fine dell'anno scorso per un intervento al ginocchio sinistro, serviranno ancora dieci giorni. In porta spazio a Szczesny, mentre in difesa «Bonucci riposerà» e in campo «ne scenderanno due tra Caceres, Chiellini e Rugani», fresco di rinnovo del contratto. «È un giocatore importante, uno degli otto giocatori che la Juve dà alla Nazionale», dice dell'ex empolese Allegri. Sulle fasce spazio a Spinazzola e Cancelo, mentre a centrocampo ci saranno Matuidi, Emre Can e Pjanic a supporto del tridente. Khedira, anche lui infortunato, «è un pochino indietro». Per Kean, protagonista in azzurro, soltanto la panchina. «È fuor di dubbio che abbia le qualità del goleador, ma ha fatto gol con il Liechtenstein e sembra diventato Messi o Ronaldo. Se a giugno Mancini, che sta facendo un gran lavoro, lo fa giocare di nuovo e non struscia un pallone diventa un brocco. La mia preoccupazione è quando recupererà da questa sbornia. Sono cose che mi infastidiscono: ci vuole calma, come con tutti i ragazzi giovani...»

Inter, keita o icardi?

Quella con la Lazio sarà una sfida fondamentale in ottica piazzamento in Champions League per l’Inter che non può sbagliare e dovrà dare continuità all’ottima prestazione offerta contro il Milan. Anche ieri ad Appiano Gentile è stato provato il 4-2-3-1, con Keita punta e in alternativa Mauro Icardi. Maurito però non gioca da due mesi, quindi metterlo dal primo minuto non sarebbe una gestione diplomatica da parte di Spalletti. La sensazione è comunque che verrà convocato, anche se non ci sono certezze e la decisione sarà presa da Luciano Spalletti soltanto oggi.

Sulla vicenda Icardi è poi intervenuto ieri l’ad dell’Inter Beppe Marotta: «Io come Kissinger? Una delle qualità che mi riconosco è la diplomazia, saper gestire le difficoltà senza sbraitare. In questo caso ho cercato di stemperare le tensioni nell’interesse di tutti». Così Marotta, intervenuto in occasione del Forum organizzato da Il Foglio allo stadio Meazza: «In una società ci sono dinamiche che non devono essere rese pubbliche, ma certe decisioni vanno prese con senso di responsabilità. Quello che è successo lo sappiamo noi dentro la società», ha aggiunto. «L’allenatore ha il compito di gestire le risorse che gli vengono messe a disposizione, la società di proteggere l’allenatore e i giocatori facendo rispettare delle regole. Siamo un gruppo, ma insieme si deve diventare una squadra». —



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