Juve-Roma, volata infinita tra campionato ed Europa

ROMA. Un occhio al campionato, un occhio alla Champions. Il calcio italiano vive dell’infinita volata tra Juventus e Roma.
Qui Juventus Ritorna l'emergenza in casa Juve. L'euforia della vittoria nel derby viene ridimensionata due giorni dopo dal ripresentarsi del problema infortuni che priveranno per lungo tempo Allegri di due pedine importanti, soprattutto in ottica turnover nel reparto difensivo: Asamoah e Romulo. Questa possibilità è stata limitata proprio dalle assenze. Il ghanese è stato operato ieri a Barcellona in artroscopia al ginocchio destro per risolvere i problemi derivanti da una lesione della cartilagine di origine traumatica: starà fuori tre mesi. E dopo Asamoah, anche il centrocampista Romulo dovrà essere sottoposto a intervento chirurgico. Lo farà oggi a San Paolo del Brasile dove i chirurghi interverranno «a livello pubico-adduttorio» per risolvere i suoi problemi di pubalgia.
Qui Roma Due partite ravvicinate, con la possibilità di poter fare finalmente delle scelte di formazione senza avere le mani legate da infortuni e squalifiche. Rudi Garcia scopre il turn-over e, in vista del doppio impegno campionato-Champions contro Sassuolo e Manchester City, si prepara a varare una Roma differente a seconda dell’avversario. Nello spogliatoio giallorosso a sperare di trovare più spazio è soprattutto Kevin Strootman. Il centrocampista olandese, dopo gli otto mesi trascorsi lontano dal campo per il grave infortunio al ginocchio sinistro, è stato finora schierato solo nei minuti finali delle gare con Torino e Cska Mosca. Due scampoli di partita che hanno alimentato la sua voglia di tornare a recitare un ruolo da protagonista nella squadra di Garcia. Ruolo peraltro che il tecnico francese gli aveva affidato prima del terribile crac che ha richiesto un viaggio ad Amsterdam e un delicato intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato anteriore e il trattamento delle lesioni al menisco interno ed esterno. Da allora Strootman ha lavorato a testa bassa per tornare il giocatore che era, quello «che tutta Europa vuole» come ammesso di recente da Garcia.
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