La Adecco Gold nel vivo. Dalmasson dà i giudizi

TRIESTE. Un terzo di campionato se n’è andato, dopo 10 turni ci sono elementi sufficienti per fare le carte a questa Adecco Gold. La nostra guida non può che essere Eugenio Dalmasson, allenatore capo dell’Acegas che di questo torneo fa parte.
Coach, siete in campo da 2 mesi. Cosa hanno detto, finora?
La sorpresa positiva in assoluto, soprattutto in avvio, è stata Veroli e la negativa Verona. A parte queste due anomalie, la classifica sta rispecchiando i valori assoluti. Ma sono convinto che presto anche queste due situazioni impreviste rientreranno e Veroli e Verona andranno a collocarsi in graduatoria nei posti più consoni ai loro valori reali.
In effetti Veroli, come la Roma nel calcio, dopo il filotto iniziale sta frenando...
E come Veroli direi anche Biella. Dopo i primi risultati positivi, la loro striscia è vissuta anche sull’euforia che si era generata. Alla prima battuta d’arresto è evaporata e il contraccolpo nei risultati è stato evidente.
E di Napoli, sbandierata alla vigilia ai 4 venti e adesso addirittura alle vostre spalle, che dice?
Beh, è comprensibile. Napoli è una realtà costruita per l’ennesima volta quest’anno, ma dal nulla, nonostante gli investimenti ingenti. E quando ricominci dal nulla è sempre difficile rimettere in piedi un progetto tecnico, è il prezzo che si paga quando si inizia. Sicuramente si riprenderà, il suo posto è nella parte sinistra della classifica, non lì dov’è ora.
Speculare a Napoli, ma in positivo, c’è Trapani.
Ha comprato anch’essa i diritti, ma al contrario di quella partenopea la società siciliana si era già ben strutturata lo scorso anno, ha fatto un grande lavoro preparatorio e ora sta volando sulle ali dell’entusiasmo, con leggerezza e sfruttando molto bene il fattore campo. Ma non credo sia nei progetti di Trapani salire in A quest’anno.
Pasando ai singoli, quali sono i giocatori migliori del torneo secondo lei?
Un’analisi del genere è ancora prematura, perchè la prestazione importante del giocatori dipenderà da quanto sarà stata funzionale al risultato della squadra. Per capirci: Goldwire è il miglior giocatore di Jesi, ma Jesi non vince molto. E allora serve poco avere il miglior realizzatore del torneo, se la squadra resta in basso.
Coach, passiamo adesso alla zona salvezza, quella che vi riguarda più da vicino. Come la giudica?
Detto di Napoli, credo che gli altri rapporti di forza siano quelli reali. Le emiliane stanno mostrando le difficoltà vere che hanno in questa stagione. Per quanto ci riguarda sono convinto ancora che dovremo lottare fino all’ultima giornata per salvarci. Non lo dico per sminuire ciò che abbiamo fatto finora, ma per ribadire che questo resta il nostro obiettivo e per questo dobbiamo giocare.
Beh, però i vostri progressi vi stanno ponendo un gradino più sopra di Forlì e Imola. Almeno Casale Monferrato e Jesi sono ampiamente alla vostra portata...
Ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che questa Acegas è una squadra che ha bisogno di lavorare insieme. Forse quello che ha in più rispetto alle altre dirette concorrenti sono i margini di crescita maggiori, avendo molti giovani nel roster. E su questo aspetto dobbiamo lavorare.
In queste settimane di ranghi completi, però, i migliormenti i vedono. Secondo lei a che piano siete saliti, adesso?
Oggi risponderei che non siamo più in alto dei pronostici di inizio stagione. Il nostro punto di forza dev’essere un altro: le ultime quattro partite le abbiamo giocate sempre per vincere e questo trend è da valutare positivamente. Essere in grado di giocarci le partite fino alla fine con tutte le avversarie, in casa o fuori che siano, è già un grande risultato.
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