La caduta degli dei: flop della Isinbayeva

DAEGU In copertina sul programma mondiale, sicuro eliminato. La maledizione di Daegu ha colpito anche Elena Isinbayeva, star della giornata e finita fuori dalla corsa al podio dell’asta. Tre episodi...
epa02884566 Yelena Isinbayeva of Russia prepares in the Pole Vault Qualification at the 13th IAAF World Championships in Athletics, in Daegu, Republic of Korea, 28 August 2011. EPA/RAINER JENSEN
epa02884566 Yelena Isinbayeva of Russia prepares in the Pole Vault Qualification at the 13th IAAF World Championships in Athletics, in Daegu, Republic of Korea, 28 August 2011. EPA/RAINER JENSEN

DAEGU

In copertina sul programma mondiale, sicuro eliminato. La maledizione di Daegu ha colpito anche Elena Isinbayeva, star della giornata e finita fuori dalla corsa al podio dell’asta. Tre episodi avevano solo fatto pensare alla casualità, ma il quarto rafforza i timori che si stanno diffondendo tra gli atleti iscritti ai mondiali: qualcuno avrebbe già chiesto al comitato organizzatore di togliere la sua foto dal programma giornaliero, perchè finora tutti quelli messi in ’prima paginà sono miseramente naufragati. Il primo giorno è toccato all’astista Steve Hooker, che non è neanche riuscito ad arrivare in finale. Poi è stata la volta di Usain Bolt. Due giorni fa in copertina c’era Dayron Robles, cubano che corre i 110 m hs e che è stato squalificato al termine della finale che aveva vinto, per aver ostacolato con la mano il cinese Liu. E adesso la copertina era della bella russa del salto con l’asta. Che in una gara disastrosa, non è riuscita ad andare oltre 4,65 fallendo due volte i 4.80, lasciando prima del terzo tentativo. Il titolo se lo è preso la brasiliana Murer con 4,85, seguita dalla tedesca Strutz con 4,80 e dalla russa Feofanova a 4,75.

Primo titolo iridato per il keniano David Lekuta Rudisha negli 800 metri, ha chiuso a 1’43”91 dominando la gara. Dietro di lui il sudanese Kaki in 1’44”91 e terzo il russo Borzakovskiy in 1’44”49. La piccola isola di Grenada conquista la sua prima medaglia d’oro in una manifestazione mondiale con il giovane Kirani James che ha chiuso i 400 in 44”60, battendo allo sprint il campione di Berlino e olimpico LaShawn Merritt, al rientro dopo una lunga squalifica per doping, beffato negli ultimi metri. Per gli italiani nel triplo, delusione per Simona La Mantia: la campionessa europea indoor è rimasta a sorpresa fuori dalla finale, non andando oltre i 14,06 metri.

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