La lezione di de Angelis: il coraggio supera tutti gli ostacoli

Un grave incidente stradale, il coma, la lunga riabilitazione e quella voglia di tornare al più presto alla sua grande passione, la corsa. Tra i partecipanti delle competitive ci sarà anche Giuseppe...

Un grave incidente stradale, il coma, la lunga riabilitazione e quella voglia di tornare al più presto alla sua grande passione, la corsa. Tra i partecipanti delle competitive ci sarà anche Giuseppe de Angelis, in arrivo da Bagheria.

La sua storia è fatta di speranza e desiderio di rivalsa, ma anche una testimonianza di come si possano superare situazioni di grande difficoltà, attraverso lo sport.

«Era la domenica di Ferragosto 2012, avevo 45 anni e mi trovavo in vacanza ad Agrigento. Ero uscito per correre come sempre, dovevo allenarmi per preparare una maratona che avrei corso negli Stati Uniti – racconta – ma mentre stavo percorrendo un tratto di strada, all’improvviso, un’auto mi ha investito. Sono stato sbalzato con violenza, trasportato con l’elisoccorso all’ ospedale dove rimasto in prognosi riservata per parecchio tempo. In quel momento è iniziato un periodo buio della mia vita, un black out drammatico di quasi due anni, che ha lasciato segni indelebili a livello fisico ed emotivo».

I danni riportati dopo lo schianto appaiono subito nella sua gravità, per molti sembra impossibile che De Angelis riesca a tornare a correre, a quel suo grande amore per lo sport che lo accompagna da una vita. «Sono rimasto un mese in coma, ho rischiato l’amputazione della gamba sinistra, pesantemente lesionata, a causa di una frattura esposta, rinsaldata a fatica con placche e chiodi, con i quali tuttora devo convivere. Dopo un mese di coma mi sono svegliato. Ero in sedia a rotelle, seguito da terapie a livello psicologico e naturalmente fisico. E’ stato un calvario infinito. Ho dovuto cambiare diversi ospedali, ma a distanza di settimane non capivo ancora cosa fosse successo, non riuscivo a connettere e non ricordavo nulla dell’incidente e di quel giorno in generale. Era una sorta di sogno, o meglio un incubo, dai contorni poco chiari. Solo dopo sei mesi, una volta rientrato a casa, mia moglie con pazienza mi ha spiegato con calma tutto l’accaduto».

Inizia quindi un percorso di lenta ripresa, fatto di determinazione, caparbietà, voglia di rimettersi in piedi e di lottare. «Dopo due anni e mezzo ho deciso di riprendere l’attività fisica, inizialmente in bicicletta, macinando tantissimi chilometri, ma il mio pensiero era sempre fisso sulla corsa. Avrei voluto indossare di nuovo le scarpe da running al più presto, tornare sulla strada, riprendere il mio ritmo, quella grande passione portata avanti da anni. Ma non era così semplice. Fortunatamente ho trovato a Bagheria un istruttore molto competente, che mi ha aiutato, con lui ho iniziato un iter preciso, un po’ alla volta, e a sorpresa non solo sono tornato ad allenarmi, ma ho ricominciato a gareggiare, con buoni risultati, nonostante qualche inevitabile fastidio che ancora patisco alla gamba».

Quest’anno De Angelis ha deciso di correre a Trieste, città che conosce, dove vivono alcuni parenti, e dove vuole affrontare una nuova avventura podistica. «Non svelo ancora se sarò alla maratona o alla mezza, ma ho riservato una sorpresa per i miei zii, ai quali sono molto legato e che spero mi possano vedere al traguardo nella splendida piazza Unità d’Italia.».

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