La partita più difficile delle squadre giovanili: gli allenamenti senza gol

Il divieto di contatto tra i baby giocatori è una rivoluzione
«Senza poter segnare i bambini finiranno per non divertirsi più»
Un'azione dei Piccoli Amici di Kras e Vesna
Un'azione dei Piccoli Amici di Kras e Vesna

TRIESTE «Attenendoci alle nuove regole giunte dal Governo siamo costretti a togliere ai bambini l’elemento più importante del calcio: il divertimento». Arnaldo Piccinino, responsabile tecnico dell’attività base del San Luigi, naviga tra la preoccupazione e la delusione. Il nuovo Dcpm non solo ha stroncato sul nascere tutti i campionati giovanili degli Esordienti e dei Pulcini, ma ha anche dato una mazzata al consueto svolgimento degli allenamenti. «Attenendoci alle regole degli allenamenti individuali, possiamo fare solamente esercitazioni tecniche e percorsi atletici. Ok, ma tra due-tre settimane il tutto diventerà noioso. Dovendo evitare i contatti, non possiamo nemmeno giocare a bandierina... ma sappiamo tutti che i bambini di 6 anni vogliono divertirsi e per farlo vogliono la partitella, il 2 vs 2 o il 3 vs 3. Togliere loro questo significa toglierli il divertimento e senza divertimento è difficile andare avanti a questa età», aggiunge sconsolato il dirigente del club biancoverde.

Qualche chilometro in linea d’aria più in basso, in via Pascoli, la situazione è altrettanto pesante. «Grazie al nuovo Decreto il Fani Olimpia non potrà fare nemmeno un campionato giovanile. Vi pare giusto? Aggiungiamoci poi che cancellando le partite serali degli amatori, non possiamo più affittare il campo, ora come rientreremo dei 2mila 500 euro spesi per comprare l’impianto di sanificazione degli spogliatoi?» Flavio Era, direttore sportivo del Fani Olimpia, è quasi incredulo: «Abbiamo un tecnico per ogni gruppo di quattro bambini. Nei primi allenamenti stiamo puntando sulla motoria, affinché ogni bambino possa lavorare senza entrare in contatto con i compagni. Ma alla lunga senza giocare le partite, senza poter fare gol, si perderà l’interesse per quello che è il cuore del nostro sport».

Sull’altipiano carsico, sponda Kras Repen, l’umore è altrettanto basso. Tullio Simeoni, club manager dei biancorossi, non ci sta: «Siamo in una situazione nuova che speravamo di non dover mai affrontare. Sicuramente non siamo noi quelli che possono risolvere i problemi del Covid, ma nemmeno quelli che possono peggiorare la situazione. Il nuovo decreto governativo è andato a colpire il settore dei bambini dove è evidente come si complichi sostenere una linea comune con i genitori quando viene a mancare l’elemento base, ossia il divertimento dei loro figli. Allenamenti individuali? Belle parole, ma il fardello è tutto sulle spalle delle società. Stroncare l’attività dei più piccoli così come quello delle squadre giovanili dei campionati provinciali ha unico sapore: quello di un grandissimo autogol».

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