La rinascita del Milan continua anche a Catania

CATANIA. Due indizi non fanno una prova, ma quasi. Il Milan sta tornando. La risalita avviata a Glasgow prosegue al “Massimino”. Due trasferte, due vittorie. Sbloccatisi in Champions, i rossoneri trovano la prima vittoria esterna anche in campionato. La formazione di Allegri, dopo aver disinnescato la trappola Celtic, fa altrettanto con il Catania regalandosi un risultato pieno che dà fiato alla classifica e regala serenità a un ambiente reso turbolento delle recenti vicende societarie.
Di turbolento, per la verità, c'è anche altro. La domenica di Balotelli, in primo luogo. Il centravanti, lontano dalla versione Supermario, sbaglia un paio di gol semplici, trasforma la punizione del 2-1 e litiga con avversari e pubblico: Allegri lo sostituisce dopo le scintille con Spolli, accusato di avergli rivolto una frase razzista («Negro di m...») , e lui replica ai fischi dei tifosi etnei indicando con le dita il tre, ossia il numero di gol inflitti ai padroni di casa.
Scenario tutt'altro che sereno pure per i rossazzurri. Alla squadra di De Canio, inchiodata in fondo alla graduatoria, serviva un risultato positivo per cancellare la brutta sconfitta di Torino e porre le basi per quella svolta che in casa catanese è attesa da inizio stagione. Niente da fare. E non è sufficiente neppure il vantaggio firmato da Castro, che sfrutta un anticipo di Maxi Lopez su Nocerino per battere Gabriel con un destro corretto dalla schiena di Bonera. Il Milan pareggia subito con Montolivo, puntuale all'appuntamento con il cross di Emanuelson sul secondo palo. Il Catania cerca di tenere botta trasformando il 4-3-3 di partenza in un 4-5-1 in cui gli esterni Castro e Barrientos rientrano - più per necessità che per scelta - spesso a centrocampo per presidiare le fasce e togliere spazio al fraseggio tra i trequartisti e Balotelli. E il 2-1 rossonero arriva su calcio piazzato con una punizione di Balotelli dal limite sulla quale Andujar si fa sorprendere. È il 18', il minuto chiave della partita perché nel giro di sessanta secondi il Catania non solo va in svantaggio, ma resta in dieci per l'espulsione di Tachtsidis, sanzionato con troppa severità da Rizzoli per un'entrata in ritardo, più scomposta che violenza, su Balotelli a centrocampo. Gli etnei hanno una reazione d'impeto, si rendono pericolosi con un tiro poco oltre la traversa di Plasil ma finiscono inevitabilmente con il prestare il fianco alle ripartenze milaniste e al colpo di grazia di Kakà, che s'invola sulla destra e chiude la partita scaricando un violento tiro sotto la traversa sul palo di competenza di Andujar.
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