La Segafredo ritorna. E Gorizia ricorda...

GORIZIA. Era il 21 marzo 1987: l'esodo di oltre 25 pullman e di centinaia di automobili che partirono di primo pomeriggio da Gorizia, una città intera a trasmigrare a Bologna, dove, al palasport di piazza Azzarita, si sarebbe giocato quella sera lo spareggio fratricida Segafredo-Stefanel Trieste per la permanenza in serie A2.
Una partita drammatica, Gorizia finì sotto anche di 16 punti, poi risalì e ribaltò il finale in un tripudio che non ebbe più pari. Vinsero i ragazzi di coach Paolo Bosini 83-76, con il folletto Steve Mitchell a trascinare una città intera al delirio, con il massiccio Louis Brown a disputare la miglior gara della sua altalenante mezza stagione in riva all'Isonzo.
Per quattro stagioni Segafredo caffè fu il marchio prestigioso della Pallacanestro Gorizia, dalla stagione 1984/85 al 1987/88. Anni di godimenti e sofferenze, ma anche di sfarzi e lustrini: vi ricordate quando apparve al palasport a far passerella la vettura di Formula 1 di Alain Prost campione del mondo, con il marchio del caffè primo sponsor della sua McLaren?
Vestirono la canotta Segafredo Gorizia di quel quadriennio indimenticabili campioni veri come la gazzella Bill Mayfield, gli emergenti Roberto Bullara e Lauro Bon, il capitano per eccellenza Alberto Ardessi, il corpulento e terrificante Winfred King, il talentuosissimo Chuck Aleksinas, e poi ancora Giordano Marusic, Angelo Gilardi, Moreno Sfiligoi, Sergio Biaggi, Luciano Borsi e altri ancora, pensiamo a Boris Vitez, Brett Vroman (il cui figlio Jackson ha giocato poi nella NBA) e Scott Meents.
Già sponsor di Treviso e Bologna calcio nell'ultima decade, e da quest'anno anche del team del super campione di ciclismo Fabian Cancellara, il patròn Massimo Zanetti ora ha deciso: rientra nel mondo della palla a spicchi legando il suo marchio alla nobile decaduta (in Lega Due) Virtus Bologna. Il flash di ricordi memorabili (e di quel derby spareggio vinto al PalaDozza con la Stefanel) è bellissimo, ma il basket qui ha lasciato una valle di lacrime. E allora non ci restano che i ricordi, ricordi che riemergono leggendo del ritorno del marchio su un parquet. Ricordi al sapore di caffè.
Marco Damiani
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