La Triestina fa il colpo e trova il primo sorriso lontano dal Rocco

BERGAMO. Un rigore calciato in modo magistrale da Felici finalmente regala un sorriso alla Triestina e ai suoi tifosi arrivati allo Stadium di Zanica. Anzi in terra bergamasca arriva il primo sorriso della stagione lontano dal Rocco.
Si tratta di un successo meritato per la caparbietà dei giocatori alabardati che hanno neutralizzato i padroni di casa supponenti o forse troppo imprecisi. La dea bendata ci ha messo del suo (due pali degli avversari). Ma come ama dire Gentilini, l’uomo che alla terza partita ha centrato un obiettivo che non era riuscito ai suoi predecessori in mesi di lavoro, la fortuna bisogna andarsela a cercare. I suoi ragazzi sembrano averlo preso in parola. Finalmente si è vista una Triestina continua, capace di rintuzzare la risposta dei locali feriti dal gol e di colpire in contropiede (bravissimo l’ex Offredi). Ma soprattutto ieri l’Unione ha dimostrato di saper occupare gli spazi meglio ancora di quanto aveva fatto vedere soprattutto a Verona e in parte in casa con la Pro Sesto. Va detto che Gentilini ha potuto puntare su una squadra con sette nuovi attori e questo si vede. I meccanismi vanno ancora oliati perché per rimontare da una posizione così deficitaria servirà di più. Intanto cominciare la doppietta di trasferte (sabato a Padova) con uno squillo fa bene al gruppo e potrebbe segnare una piccola svolta in questa disgraziata stagione.
LA SOLIDITÀ

L’equilibrio di questa Triestina nasce dal pacchetto di centrali Malomo-Piacentini ma soprattutto dalla diga composta da Celeghin e Lollo assieme al continuo sacrificio in fase di copertura di Paganini e in parte di Felici e Tavernelli. La presenza davanti di un Mbakogu non al top dà comunque profondità alla squadra. Con questi tasselli la Triestina parte bene e già al 4’ la vivacità di Tavernelli mette Paganini nelle condizioni di concludere alto mentre Giorgione risponde con un palo esterno.
LA MANOVRA
Gli alabardati non si limitano a tamponare ma anche la manovra è più fluida della squadra di Biava e la presenza di una linea a cinque nella zona centrale non crea disturbi. L’Unione gioca ma non punge.
IL PALO

Come spesso accade l’occasione più ghiotta arriva a chi ha meno meriti sul campo. Il bomber Manconi al 37’ sfugge alla guardia della difesa, entra in area e scarica un diagonale destro che sbatte contro il palo interno con Matosevic battuto. Il gol avrebbe cambiato l’inerzia della gara. E invece il nulla di fatto con il quale si va al riposo dà vigore alla Triestina.
IL VANTAGGIO
L’Unione è concentrata e riparte con la stessa carica vista nell’approccio. Celeghin ruba palla e arriva il contropiede con botta di Tavernelli che sbatte sul braccio di Gelli. Rigore piuttosto netto con Felici che mette la palla nel sette alla sinistra di Offredi (7’). Proprio l’ex alabardato nega il raddoppio con un balzo su conclusione di Celeghin deviata da un difensore.
IL CONTENIMENTO
Gentilini avvicenda un ottimo ma stanchissimo Lollo con Crimi. Il centrocampo tiene e Matosevic è bravo a intervenire su un tiro cross di Giorgione deviato da Rocchetti. L’Unione tuttavia non si schiaccia e questo favorisce il ribaltamento di fronte. Mbakogu dimostra di avere velocità e forza al 23’ con conclusione alta. Purtroppo Felici, dopo aver insidiato ancora Offredi, si infortuna alla caviglia ed esce per Tessiore.
LA LIBERAZIONE
Nel finale c’è il forcing dell’Albinoleffe che tuttavia non crea grandi apprensioni (solo una girata di Rosso fuori). Celeghin e compagni mostrano di saper stringere i denti e portano a casa tre punti. Alla fine per tutti è una liberazione.
La Triestina sa anche vincere lontano dal Rocco e fa un passo in avanti in classifica avvicinando le altre. Ma questo conta fino a un certo punto. L’equilibrio mentale e tattico di Bergamo alimentano le possibilità di rincorsa verso i play-out. Purché ci sia un po’ di continuità.
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