La Volvo Ocean Race all’attacco di Capo Horn VIDEO

La flotta ha lasciato Auckland per il Brasile: l’emozione della triestina Francesca Clapcich, il bis dell’isontino Alberto Bolzan
Leg 01, Alicante to Lisbon, day xx, on board Turn the Tide on Plastic. Photo by Jen Edney/Volvo Ocean Race. 28 October, 2017
Leg 01, Alicante to Lisbon, day xx, on board Turn the Tide on Plastic. Photo by Jen Edney/Volvo Ocean Race. 28 October, 2017

Ocean Race, la triestina Clapcich dagli oceani antartici

TRIESTE Via, verso il passaggio del mito, verso Capo Horn. La Volvo Ocean Race ha iniziato ieri la sua settima tappa, 7.600 miglia (teoriche) da Auckland a Itajaí, in Brasile. E già la partenza dalla Nuova Zelanda è stata uno spettacolo nello spettacolo, con migliaia e migliaia di barche in mare e almeno 500mila persone in banchina ad affollare il Race Village.

«Stiamo per vivere il grande sogno, il passaggio di Capo Horn» diceva la velista triestina Francesca Clapcich subito prima della partenza. Con il giovanissimo equipaggio di Turn the Tide on Plastic anche lei sta continuando a crescere: «Mapfre e Dongfeng sono uno step sopra le altre barche, ma noi - ha aggiunto Francesca - abbiamo imparato moltissimo soprattutto nella tappa tra il Sudafrica e l’Australia».

Volvo Ocean Race, Clapcich a Aukland prima della partenza per Capo Horn

La Clapcich sta vivendo un’avventura straordinaria: tappa dopo tappa è stata sempre confermata nell’equipaggio: «Sento grande fiducia attorno a me, nonostante nel team siano previste rotazioni a bordo: è un grande onore e una grande emozione condividere questa esperienza con un equipaggio come questo, fatto di atleti bravissimi ma soprattutto di persone fantastiche».

Così si naviga a vela durante la Volvo Ocean Race


Durante l’avvicinamento a Capo Horn la prima Zona di Esclusione dei Ghiacci, permetterà alle barche di spingersi fino a una latitudine di 59 gradi sud, entrando nei “Cinquanta Urlanti” dove il vento e le onde soffiano e si sviluppano senza alcun impedimento della terraferma, raggiungendo intensità e altezze sconosciute altrove. Sarà anche il freddo intenso ad accompagnare i velisti e la rotta porterà le barche a raggiungere il luogo più remoto del pianeta, Point Nemo. «Tutto l’avvicinamento a Capo Horn - ha detto ancora Francesca - sarà una esperienza super, che ci porterà a spingere testa e fisico al limite».

Se per Francesca Clapcich questo è il debutto a Capo Horn, per il velista di Romans d’Isonzo Alberto Bolzan, imbarcato su team Brunel, è invece la seconda esperienza: non solo, nella precedente Ocean Race, al passaggio attraverso Capo Horn era proprio lui al timone di Alvimedica, sulla quale era allora imbarcato. Insomma, l’avventura continua, il sogno diventa realtà.
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