La Volvo Ocean Race pronta ad attraversare l’Atlantico

NEWPORT. Oggi la in-port race a Newport, domani la partenza: la numero 9 è l’ultima delle tappe lunghe di questa edizione della Volvo Ocean Race: 3.300 miglia attraverso l’Oceano Atlantico da Newport,...

NEWPORT. Oggi la in-port race a Newport, domani la partenza: la numero 9 è l’ultima delle tappe lunghe di questa edizione della Volvo Ocean Race: 3.300 miglia attraverso l’Oceano Atlantico da Newport, nello stato nordamericano del Rhode Island, a Cardiff, nel Galles. Ed è un’altra delle frazioni classiche, ricche di storia, tradizioni e anche di agonismo, visto che assegnerà doppi punti sul tabellone e con una classifica molto corta come quella odierna potrà essere determinante.

La partenza è in programma per domani, e la rotta dovrebbe essere caratterizzata dal Westerly Storm Track (una fascia di sistemi depressionari che si spostano in direzione Est e circolano attorno all’Artico e all’Antartico) con sia la partenza che l’arrivo che si trovano proprio nella sua zona di effetto. Si tratta della classica rotta transatlantica di ritorno, e dovrebbe essere più veloce e più facile tatticamente, rispetto ad esempio alla scorsa edizione quando l’arrivo era a Lisbona e dunque la flotta doveva scendere di latitudine.

Soltanto uno dei due velisti regionali in gara, gli unici italiani imbarcati in questa edizione della Volvo Oxcean Race parteciperà alla tappa: sarà Alberto Bolzan, il velista di Romans d’Isonzo di Team Brunel (attualmente terzo in classifica), mentre Francesca Clapcich, di Turn the Tide on Plastic (sesto), è in questi giorni nella sua Trieste in quanto gode proprio in questa tappa del turno di riposo programmato.

Non sarà comunque una tappa banale per la regata per equipaggi attorno al mondo: la flotta dovrà fare i conti con uno dei fattori di maggiore complicazione su questa rotta, la corrente del Golfo. Un potente flusso di acqua calda che ha origine nel Golfo del Messico e si muove in direzione nord fino a Terranova, prima di attraversare l’Atlantico. Non si tratta però di un flusso costante di corrente, ma è variabile e complesso. I navigatori dovranno quindi dedicare molto tempo ed energia per trovare la rotta migliore per uscire da Newport ed entrare nel Gulf Stream. Chi non dovesse riuscirci potrebbe far registrare velocità fino a quattro nodi inferiori. La tappa potrebbe anche essere caratterizzata dalla presenza di masse ghiacciate, motivo per cui gli organizzatori di solito stabiliscono un limite a Nord della rotta con lo scopo principale di tenere le barche lontane dai Grandi Banchi.

Gli equipaggi dovrebbero concludere la tappa in meno di dieci giorni.

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