L’aiutino che imbarazza il Brasile e anche la Fifa

Kovac, ct della Croazia vittima dell’errore, tuona: «È stata una vergogna» L’arbitro Nishimura preso di mira dai social ma il designatore Busacca lo difende
Di Paolo Baron

Proteste fuori. Proteste dentro. Una cosa è già certa in questo inizio di Mondiale: la Coppa dell’antipatia l’ha già vinta la Fifa. E non si può certo dire senza merito. Se qualcuno prima della gara inaugurale avesse avuto qualche dubbio che i verdeoro avrebbero potuto avere qualche aiutino, lo svolgimento di Brasile-Croazia glieli ha fugati. Non si tratta di cultura del sospetto. La fortuna dei padroni del vapore è che nel calcio la controprova non esiste. Senza il rigore inventato il Brasile avrebbe vinto lo stesso? La Croazia sarebbe comunque riuscita a tenere il risultato in equilibrio fino al 90’? «Se quello su Fred era rigore, non c’è più bisogno di giocare a calcio, piuttosto diamoci al basket e alzi la mano chi dice che il penalty c’era – ha tagliato corto il ct croato Niko Kovac al termine della partita –. Quello che è successo è stata una vergogna. Faremmo meglio a mollare tutto e andarcene a casa, se questo deve essere il modo di cominciare una Coppa del Mondo. È una questione di rispetto e contro il Brasile la Croazia non ne ha ricevuto in alcuna forma. E meno male che proprio rispettò è uno degli slogan della Fifa...». «Ha ragione il mio capitano Srna – ha aggiunto Kovac – a dire che anche gli arbitri dovrebbero praticare il fair play, ma ne hanno mandato uno non all’altezza. Tutto ciò è ridicolo, anzi una barzelletta, e questo Mondiale rischia di diventare un circo».

Ancora più esplicita la stampa croata che ieri ha parlato di «furto», di «ingiustizia», di «vergogna». Tutti concordi nel dire che la «alla Croazia sono stati tolti i diritti di giocare alla pari con il Brasile». Neanche a dirlo: il più bersagliato è stato l’arbitro, protagonista indiscusso della partita, il giapponese Yuichi Nishimura. Quel rigore concesso per un tuffo di Fred, in effetti, grida vendetta. Senza contare l’uscita avventata di Julio Cesar su Olic che l’arbitro Nishimura ha giudicato fallo sul portiere (molto dubbio), interrompendo un’azione che si era conclusa con la palla nella rete dei brasiliani. L’errore del giapponese ha scatenato rabbia e ironia anche sul web. Dei milioni di tweet a commento della partita, moltissimi erano di scherno nei confronti del fischietto. Nishimura, complice il photoshop, è diventato il centravanti del Brasile, ma anche il Cristo di Corcovado. Il suo viso è stato sovrapposto a quello dei giocatori verdeoro sulle figurine e via canzonando.

C’è da dire che la stampa brasiliana ha onestamente riconosciuto l’assist ricevuto dall’arbitro Nishimura nella vittoria. «Arigato!», grazie in giapponese, ha titolato il quotidiano Globo, ammettendo che il rigore su Fred era «inesistente» e parlando di «vittoria meritata con mezzi immeritati». Di «rigore inesistente» ha parlato anche il Folha de Sao Paulo, la testata di San Paolo. Certo non servirà a ridare almeno un punto alla squadra di Kovac.

La speranza, sarebbe che dopo questo errore chi designa gli arbitri presti molta più attenzione ai curricula dei protagonisti. Forse non sarà così. «Il contatto c’era», ha sentenziato il designatore Fifa Massimo Busacca. Buon Mondiale a tutti.

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