L’altro Fernandez campione di tennis in carrozzina vince l’Open d’Australia

TRIESTE. Un infarto midollare gli ha cambiato la vita quando aveva solamente un anno. Predisposizione genetica dicono i medici, malattia rarissima perchè le statistiche parlano di un caso ogni sei milioni. Gustavo Fernandez, fratello minore del Lobito dell'Alma, non considera però la sua invalidità un handicap. Lotta, con la forza di un leone, e con l'aiuto della sua famiglia cresce senza negarsi nulla. Studia e si dedica allo sport. Nei giorni scorsi, a venticinque anni appena compiuti e al termine di un torneo che lo ha riportato in vetta alle classifiche del ranking mondiale, ha vinto l'Open d'Australia di tennis in carrozzina superando in finale, 7-5, 6-3 il risultato, lo svedese Stefan Olssen e bissando il titolo già conquistato nel 2017. «Dire che sono orgoglioso di mio fratello è scontato- racconta il Lobito- è una persona fantastica, sempre positiva, che non ti fa mai pesare la sua condizione. Per lui, come per me, lo sport è stato importante sin da bambino. I miei genitori hanno cercato inizialmente di trovare per lui qualche attività che non impegnasse troppo il fisico ma Gustavo aveva bisogno di altro». Prova con la pallacanestro, naturalmente, ma giocare a basket in quegli anni in Argentina non è cosa semplice per un disabile. Si innamora del tennis, scopre di avere qualità che gli consentono di competere ad alto livello e comincia una carriera che lo porta presto a scalare le classifiche mondiali fino a toccare la vetta e diventare il numero uno nel luglio del 2017. Prima dei due successi in terra australiana, la prima vittoria in un torneo del grande slam al Roland Garros. E proprio in Francia, Gustavo Fernandez, scopre di avere un tifoso speciale. «Mi stavo allenando su un campo attiguo a quello di Novak Djokovic- racconta- lui si è avvicinato per dirmi che era impressionato dal modo in cui colpivo la palla. Abbiamo parlato per una decina di minuti, da tennista a tennista, mi ha trattato alla pari e non come un giocatore su sedia a rotelle. Lui probabilmente non si ricorda di me ma quello è stato un gesto che non dimentico». Presto, però, i due si vedranno per festeggiare assieme. «Verrà in Europa in estate- conclude il Lobito- e lo aspetteremo a Trieste».
L.GA.
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