L’ascesa di Pogacar è cominciata nell’Isontino

Gorizia
Dal gradino più alto del podio di piazza Vittoria, a Gorizia, a quello di Laruns, alla Grand Boucle. È un’ascesa vertiginosa e inarrestabile quella del 21enne sloveno Tadej Pogacar, astro nascente del ciclismo mondiale, e in quest’ascesa c’è pure un po’ della nostra regione e in particolare dell’Isontino. Già, perché è anche sulle strade di casa nostra che il grande talento della Uae Emirates - che domenica è diventato il più giovane vincitore di una tappa del Tour de France dai tempi di Lance Armstrong (era il 1993) tagliando per primo il traguardo della nona frazione arrivata a Laruns - ha brillato e lasciato il segno subito prima di fare il salto tra i “grandi” delle due ruote. Già nel 2015 Tadej aveva fatto benissimo anche alla Coppa Montes di Monfalcone, chiusa al terzo posto alle spalle del connazionale Jaka Primozic. Due anni fa esatti invece, era l’inizio di settembre del 2018, Tadej conquistò d’autorità il Giro del Friuli Venezia Giulia dopo aver fatto suo il prestigioso Tour de l’Avenir, festeggiando il successo nella classifica generale e la maglia di miglior giovane sul podio allestito in piazza Vittoria a Gorizia, sede di arrivo della tappa conclusiva partita da Lignano. Sul traguardo in quell’occasione per primo era transitato in realtà il tirolese Georg Zimmermann, ma Pogacar (che difendeva i colori del Continental Team Lubiana) era stato il protagonista assoluto delle prime due tappe e soprattutto dell’ascesa sul Matajur. E gli occhi degli addetti ai lavori erano già tutti per lui, annunciato come un possibile numero uno anche tra i professionisti, come prima di lui erano stati capaci di essere anche altri vincitori del Giro del Friuli del passato, da Felice Gimondi a Claudio Chiappucci, fino a Gilberto Simoni. “Ne sentiremo ancora parlare”, veniva spontaneo dire allora di Pogacar, con la sensazione di essere facili profeti. Ed effettivamente così è stato. E la piccola Slovenia che in questo 2020 si può giustamente esaltare anche per le gesta di Luka Doncic in Nba, può sognare. Il Tour di oggi con Primož Roglic, quello di domani, chissà, con il talento cristallino di Tadej. —
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