Lazio, Lotito sta pensando a Edy Reja

ROMA. L'esonero di Vladimir Petkovic non è arrivato, ma in compenso c'è stata la nomina del bosniaco a ct della Svizzera. Il giorno dopo il pesante ko con il Verona la palla passa ora alla Lazio che intanto, nell'incontro tra il presidente Claudio Lotito e il ds Igli Tare, aveva già indicato per il dopo Petkovic l'ex Edy Reja (favorito su Trapattoni e Di Carlo) perché conosce l'ambiente.
Ma l'unico annuncio, ieri, è stato quello della federazione elvetica che ha formalizzato l'accordo in vigore dal primo luglio sino al 31 dicembre 2015 (con rinnovo automatico di un anno in caso di qualificazione all'Europeo). «Sono molto orgoglioso della fiducia che la federazione Svizzera ripone in me - le prime parole del ct sul sito della federazione locale -, posso guidare questa formidabile squadra nella mia seconda..., no nella mia prima patria: 27 dei miei oramai 50 anni di vita li ho trascorsi in Svizzera». Nel frattempo, però, Petkovic non sembra orientato a lasciare la panchina della Lazio. «L'esonero? Sono voci che circolano da parecchie settimane - rileva - da quando qualcuno ha reso pubblica la notizia secondo cui sarei stato un possibile candidato alla successione di Hitzfeld, in un momento in cui, mi preme sottolinearlo, io non ne sapevo ufficialmente nulla. Simili voci e dicerie non facilitano la vita, ma fanno parte del nostro mestiere». Sia lui che il vice Antonio Manicone (che con il preparatore Paolo Rongoni lo seguirà nella nuova avventura) guardano anzi al futuro in casa Lazio programmando gli allenamenti nel corso della sosta.
La sconfitta con l'Hellas, però, non è andata giù a Lotito. «Stiamo attraversando un momento non favorevole, bisogna dare una scossa alla squadra, sto valutando alcune cose - ha detto il patron -. Mi riprometto anche di avere un colloquio lungo con Petkovic al suo rientro dalla Svizzera per capire quelle che sono le prospettive che ci aspettano, perché non è pensabile che si possa continuare con una logica altalenante. È un momento negativo anche dal punto di vista del risultato, non per la qualità del gioco. Cambiare per cambiare, sicuramente, non penso sia una cosa utile, cambiare per migliorare, sicuramente - ha aggiunto il presidente - Quindi, stiamo facendo tutta una serie di valutazioni, di concerto con l'allenatore, per vedere quale è la soluzione migliore per poter far si che questa squadra riacquisisca consapevolezza dei propri mezzi».
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