Le dritte di Volandri per Jack Dambrosi Il triestino punta a migliorare ancora

Lasciata la scuola di Piatti a Bordighera, il diciottenne si è allenato al Tct e a Padova e adesso è pronto per il centro federale 

IL PERSONAGGIO

TRIESTE

Sarà Filippo Volandri a seguire nella crescita il promettente diciottenne triestino Giacomo Dambrosi, attualmente n. 900 Atp.

Terminata l’esperienza alla “corte” di Riccardo Piatti a Bordighera a fine febbraio “Jack” era in procinto di trasferirsi a Tirrenia al Centro Tecnico della Federazione Italiana Tennis dove i giovani della sua età vengono appunto seguiti da Volandri, trentanovenne livornese già numero 25 delle classifiche mondiali e n. 1 del tennis italiano fra il 2003 e il 2007, ma il “lockdown” ha bloccato l’atleta a Trieste.

Dambrosi è stato inserito dalla Federtennis nell’elenco degli atleti di interesse nazionale e quindi fino al Dpcm di inizio aprile ha potuto allenarsi al Tennis Club Triestino con un altro giovane della lista federale: Pietro Pampanin, campione italiano Under 16.

Successivamente, fino ad inizio maggio, Giacomo ha continuato la preparazione fisica a casa e poi in strada, da quando è stata liberalizzata la corsa all’aperto, e sempre sul muro del giardino di casa ha cercato di curare le voleé, unico colpo possibile visto lo spazio limitato.

Da lunedì scorso Dambrosi è tornato in campo al Tennis Club Padova, dove dallo scorso settembre è approdato anche il maestro nazionale Matteo Tognon, per allenarsi con vari atleti di alto livello fra i quali spicca Gianluigi Quinzi, una promessa che però ancora non è divenuta realtà dopo la vittoria nel 2013 del torneo juniores a Wimbledon.

Da lunedì 18 maggio il talento triestino sarà invece a Tirrenia dove potrà iniziare questa nuova avventura con i migliori azzurrini della sua età fra i quali spicca Lorenzo Musetti ma ci saranno anche altri atleti di grande prospettiva come Giulio Zeppieri, Luca Nardi, Lorenzo Rottoli, Emiliano Maggioli e Fabrizio Andaloro.

Alla domanda di quali obiettivi si pone nell’immediato Giacomo dimostra di avere le idee molto chiare. «Per prima cosa vorrei ambientarmi bene a Tirrenia, dove troverò un gruppo di ragazzi della mia età o poco più giovani, che conosco bene da tanti anni e sono sicuro che questo mi aiuterà. Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente tennistici - continua Dambrosi - i miei obiettivi per il futuro sono di migliorare il mio gioco, entrare in partita senza pensare troppo al risultato ma di crescere ad ogni match e sono convinto che con questi presupposti i risultati arriveranno poi da soli».

Sui prossimi appuntamenti il triestino non può sbilanciarsi: «L’attività Atp e Itf è sospesa fino al 13 luglio, causa l’emergenza sanitaria, ma spero di ricominciare a disputare tornei il prima possibile. Auspico che ad agosto si possa giocare perché ci terrei a far bella figura alla prima edizione del Challenger che si disputa nella mia città».

Nel 2019 Dambrosi ha ottenuto come miglior risultato una semifinale in Tunisia, a Tabarka, in un Itf con montepremi di 15mila dollari dove ha superato due giocatori con classifica attorno al n. 400 Atp.

In tornei della stessa caratura è approdato due volte ai quarti di finale. Giacomo è molto amico, ancor prima di approdare alla “Piatti Tennis Center”, dell’astro nascente del tennis azzurro Jannik Sinner.

L’altoatesino è stato protagonista per la prima volta in un torneo professionistico, un 15mila in Val Gardena nel 2018, raggiungendo la finale, dopo aver superato al primo turno proprio Jack in tre set, e, assieme al triestino ha vinto la gara di doppio.

Nel periodo trascorso alla scuola di Piatti a Bordighera “Jack” ha avuto l’occasione di incrociare la racchetta con tennisti di altissimo livello come Grigor Dimitrov e David Goffin e, soprattutto, nel novembre scorso con il numero uno del ranking mondiale Novak Djokovic. —

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