L’ex Antonelli ds a Monza: «Unione forte come noi»

«Avere come referenti Galliani e Berlusconi è una grande esperienza, vogliamo salire. Domenica pressione su entrambe»
Lasorte Trieste 13/11/10 - Triestina PortgruaroSummaga, Antonelli e Amodio
Lasorte Trieste 13/11/10 - Triestina PortgruaroSummaga, Antonelli e Amodio

TRIESTE

Dal 2007 al 2011, Filippo Antonelli ha fatto tre volte andata e ritorno da Trieste, collezionando ben 88 presenze con la maglia alabardata, tutte in serie B. Quando nel 2014 ha appeso le scarpette al chiodo, l’ex alabardato che a luglio ha compiuto 40 anni, ha subito intrapreso la carriera di direttore sportivo, e da tre anni sta facendo le fortune di quel Monza che domenica ospiterà proprio la Triestina.

Antonelli, cosa si prova ad affrontare l’Unione da avversaria?

«È la prima volta, sarà una cosa emozionante: è una squadra che mi è rimasta nel cuore, e poi mia moglie è di Trieste. Mi è dispiaciuto tanto andarmene per due volte, peccato perché in quel momento, nel 2009, si era creato un bel gruppo e mancava poco per il grande salto».

Domenica sarà emozionante anche senza essere in campo?

«Ora le partite le vivo da fuori, e si potrebbe pensare che sul piano emotivo sia meglio così. Invece no, era meglio quando giocavo, almeno iniziavi la partita e ti passava. Qui si soffre in silenzio».

Ma come è nata la voglia di fare il diesse?

«Mi è sempre piaciuto questo ruolo, già da calciatore avevo la passione di osservare le altre rose e guardare le partite. Poi l’ultimo anno a Reggio Emilia ho avuto un grave problema al ginocchio, in quel momento ho deciso di far qualcosa di diverso rimanendo nel calcio. Il presidente me lo chiese e io gli dissi che avevo le idee chiare. Da lì ho proseguito dritto per questa strada, senza barcamenarmi in altre avventure».

E il bilancio finora è positivo, vero?

«Stiamo facendo un bel percorso con il Monza (dopo aver vinto la serie D due stagioni fa, lo scorso anno è giunto quarto in serie C nel suo girone, ndr), ma conta sempre quello che verrà fatto da domani, non il passato. Certo, il cammino è positivo perché ci ha portato a questa grande possibilità».

Già, la Fininvest che acquista il Monza apre scenari interessanti.

«Entrare a far parte di un gruppo di livello internazionale è pazzesco: avere Berlusconi e Galliani come riferimenti è una possibilità enorme. Da parte di Galliani è anche una questione romantica, visto che è partito dal Monza, ma il tutto è condito da un’esperienza professionale incredibile».

Dove si vuole arrivare?

«Chiaramente si lavora per progettare un Monza migliore, ma senza tralasciare il momento attuale. Bisogna continuare a far quello che abbiamo fatto, ma meglio, perché il livello si è alzato. L’obiettivo è provare a salire, ma per ora è quello di vincere partita dopo partita».

E la Triestina?

«È molto forte, ha preso giocatori di categoria e anche di quella superiore, vive l’anno del centenario, è ben allenata da Pavanel che ho apprezzato nell’Arezzo: insomma sulla carta è attrezzata per vincere il campionato. Quindi ha le stesse nostre pressioni, sarà una partita combattuta che si giocherà sugli equilibri». —



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