L’Inter caccia “Gasp” tocca a Ranieri farla uscire dal tunnel

MILANO
Gian Piero Gasperini non è più l’allenatore dell’Inter, al suo posto arriva il verace romano di Testaccio, Claudio Ranieri: tutto in 24 ore. La notizia del divorzio tra il tecnico di Grugliasco non coglie nessuno di sorpresa. Una notte di riflessione ma pochi i dubbi: ieri Moratti ha anticipato la decisione di esonerare - pur con rammarico - Gasperini. Amarezza perchè l’idea (prima di Novara) era quella di concedergli una fiducia a tempo (sino alla pausa) ma - di fronte al risultato sconcertante di martedì sera - non è stato possibile andare avanti. L’allenatore è riuscito a deludere le aspettative non solo di Moratti ma dei tifosi. Molti lo giudicano un presuntuoso, arroccato su posizioni sbagliate, altri solo come un allenatore di seconda fasci. Gasperini - dopo l’esonero mattutino - raccoglie le sue cose ad Appiano, chiude l’armadietto, saluta con gli occhi lucidi ma si astiene da commenti polemici. Morto un Papa, è il detto a Roma, se ne fa un altro: ed ecco i Ranieri che si potrebbe insediare già oggi. Moratti voleva un tecnico di esperienza, con le idee chiare e poche astruserie. Il presidente chiede una reazione d’orgoglio e forte dopo quattro sconfitte e un misero pareggio raccattati da Gasperini. Ranieri può essere l’uomo giusto, sessanta anni e forte tempra. Al tecnico romano è stato fatto un contratto biennale. La panchina dell’Inter scotta: da quando Mourinho ha lasciato nella notte magica di Madrid, la parola stabilità è un ossimoro per il club nerazzurro. Difficile raccogliere l’eredità dello Special One, quindi forse meglio scegliere chi Mourinho lo ha avversato con orgoglio. Ranieri dovrebbe riportare la squadra alle origini, ripristinarela difesa a quattro e reintegrare Sneijder nella suo ruolo storico di trequartista. L’Inter non sa più vincere: Ranieri deve invertire la disgraziata tendenza. Gasperini non è riuscito a trovare la vittoria in uno dei trimestri più sfortunati della storia nerazzurra. Il rebus - che è davanti agli occhi di tutti - riguarda la squadra, finora inguardabile, e impoverita nelle idee e nella costruzione di gioco. Il cambio alla panchina dirà meglio chi aveva ragione e chi aveva torto in questa brutta vicenda nata male e finita peggio. Il mercato dell’Inter - condizionato dal fair play finanziario - è stato assai scadente: Alvarez, Jonathan e Castaignos non si sono visti, almeno fino a questo momento. La cessione di Eto’o ha fatto cassa ma non è un vuoto che si possa riempire con Forlan il quale non giocherà in Champions fino a gennaio. Sneijder - in rotta di collisione con il modulo di Gasperini - potrebbe ritornare ai suoi classici livelli sotto la guida di Ranieri. Maicon è in dirittura d’arrivo (ieri si è allenato con il gruppo) e questa è una buona notizia. L’abnegazione di Nagatomo una solida realtà. Pazzini potrebbe tornare il Pazzo goleador escluso senza alcuna delicatezza dall’ormai ex tecnico.
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