L’Unione vince e zittisce le polemiche

TRIESTE La Triestina s’inventa una vittoria multiuso alla prima di campionato al Rocco contro un Avellino che odora già di retrocessione. Multiuso perché oltre a portare i primi tre punti su cui mai nessuno si sognerebbe di sputare, questo successo servirà per «raffreddare» la polemica tra tifosi e società, in rotta di collisione su abbonamenti e mercato. Una protesta forte, anche se non plateale che si è materializzata con un lungo striscione (un mix di contestazione e ironia) esposto in gradinata dal Centro di coordinamernto dei club. È così toccato a Della Rocca, Minelli, e Allegretti fare da pompieri con i loro gol. E tanta acqua ieri in campo sarebbe stata veramente benedetta vista la giornata afosa che ha messo a dura prova la resistenza fisica delle due squadre.
Lo scarso spessore tecnico degli irpini (tolto De Zerbi forse valgono meno del Sorrento) non deve però svalutare un’affermazione limpida nel punteggio ma anche nel modo con cui è stata ottenuta. L’Unione ha avuto sempre la gara in mano e ha sprecato almeno tre-quattro altre grandi occasioni per ingigantire il bottino. Ma va bene così. Il 3-1 non è minimamente disprezzabile per una squadra che, senza il suo bomber Granoche, non sembrava essere proprio una fabbrica del gol. La Triestina si è solo complicata un po’ la vita: dopo 24’, sul 2-0, la partita pareva morta e sepolta e invece al 39’ De Zerbi l’ha riaperta con un rigore. In realtà è stato Minelli a fare (con il secondo gol) e disfare provocando il rigore con un fallo di mano troppo stupido e inutile. Allegretti all’inizio della ripresa ha chiuso il discorso e da quel momento è calato il sipario sulla gara e l’Avellino è sparito di scena.
Un’altra buona notizia è il risveglio sotto porta di Della Rocca. Prima ha avvisato Gragnaniello con una bella deviazione sotto misura (ottima risposta del portiere) e poi al 5’ ha fatto scattare in piedi i cinque mila abbondanti del Rocco. Sul cross di Allegretti da destra, sia il centravanti che Figoli hanno mancato l’aggancio sotto porta ma a sinistra la palla è stata raccolta dal debuttante Cottafava che l’ha rimessa in centro per il tocco in mischia di Della Rocca. Tutto fin troppo facile. L’Alabarda piace quando il capitano alabardato o Gorgone a centrocampo riescono ad aprire il gioco per gli esterni che vanno a tutto gas. Il più tagliente è a destra Antonelli, il quale squarcia la difesa sul suo lato con puntate offensive efficaci.
O va al cross sul fondo o va dritto in porta. Dall’altra parte Testini è un po’ più alterno, ma anche lui riesce spesso a scappare e ad arrivare al traversone. L’Avellino è come un pugile che la Triestina si lavora ai fianchi, spossandolo. I terzini Rullo e Cacciatore hanno il compito di coprire le spalle ai due cursori. Il secondo soffre però quando viene a trovarsi uno contro uno con il talentuoso De Zerbi, il quale per fortuna predica nel deserto tanto che per tutto il primo tempo Agazzi (un po’ emozionato all’inizio) rimane disoccupato. Merito di Cottafava (uno concreto che deve solo ambientarsi) e dell’autoritario Minelli.
Dopo una botta di Antonelli deviata dal portiere (24’), l’Unione raddoppia un minuto dopo quando, sul corner di Allegretti, Minelli stacca alla grande di testa rubando il tempo ai difensori. Niente da fare per Gragnaniello. La partita sembra finita tuttavia la Triestina si siede un attimo ed è un errore, Cottafava rimedia in extremis su Pellicori e poi Minelli viene colto da una specie di raptus di follia e cerca la schiacciata come il pallavolista Fei. Rigore netto e De Zerbi spiazza Agazzi. Non è un dramma ma era meglio andare al riposo sul 2-0. Non c’è comunque contraccolpo psicologico tanto che dopo poche battute della ripresa Allegretti (9’) mette a posto il risultato sigillandolo. Incursione a sinistra di Testini che semina il panico nell’aria irpina che libera con affanno: Antonelli al limite riprende la sfera e l’appoggia all’indietro ad Allegretti per il suo destro in corsa molto violento che s’infila nell’angolino basso. L’Avellino è sulle ginocchia, la Triestina è paga e un po’ stanca e la partita è come una candela che si sta spegnendo. Maran richiama ai box un Figoli molto combattivo per rinserire un bulldozer come Princivalli.
Ciononostante i padroni di casa sfiorano ripetutamente il gol su azione manovrata o in contropiede con Gorgone e Antonelli. Minelli segna di nuovo di testa in tuffo ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Briciole di gloria anche per il nuovo entrato Ardemagni che cerca con insistenza il gol e per Agazzi che sbarra la strada con il corpo a Pellicori. I pompieri hanno fatto il loro dovere, ora tifosi e società fumino assieme il calumet della pace.
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