Maratona del futuro tutta triestina con il via da Opicina

TRIESTE. Pronti a cambiare pelle, ancora una volta. Nel 2015 la novità della partenza in Slovenia, da Lipizza. Nel 2016 la Bavisela Running Festival, con una settimana di eventi podistici. Se non sarà già l’anno prossimo, sarà per il 2018 ma la Maratona si rinnoverà. Il progetto, ormai nemmeno più tanto nascosto, è di disegnare un tracciato tutto triestino.
«Opicina sarebbe un’ottima sede di partenza. Da lì potremo espanderci ancora di più lungo le strade del Carso». Il finale con un tratto della Costiera e l’arrivo in piazza Unità, ovviamente, non viene messo in discussione. Che Bavisela sarebbe, del resto, senza la volata nella piazza affacciata sul mare?
L’idea della Maratona “all Trieste” è di Fabio Carini, presidente dell’Asd Bavisela. «La formula attuale, con Family, Maratonina e la 42 km nello stesso giorno permette di valorizzare il territorio. I numeri sono positivi e ci dicono che riusciamo ad attrarre un movimento crescente di runner stranieri nelle competitive».
Già, le competitive. Un problema riuscire ad emergere in un calendario sin troppo affollato. Nel ranking italiano delle Maratone quella di Trieste tradizionalmente naviga tra l’11° e il 15° posto, a seconda dell’annata perchè anche le corse sono come i vini. Con le forze e il budget attuale, utopistico pretendere di entrare stabilmente nella top ten. E allora? «D’accordo, con queste premesse è difficile insidiare le grandi gare. La nostra collocazione, la seconda domenica di maggio, è in chiusura della prima fase primaverile delle 42 km - continua il presidente della Bavisela - Potremmo tentare di cambiare data ma troveremmo sempre concorrenza. L’unica soluzione sarebbe regolamentare a livello federale il calendario delle maratone evitando che si sovrappongano eventi distanti poche centinaia di chilometri. Ma è complicato mettere tutti d’accordo. In fondo nella nostra regione si organizzano due maratone che si corrono a un mese di distanza mentre sarebbe più logico collocarne una in primavera e far slittare l’altra in autunno, per non intasare il calendario».
Per una Family fissa sulle 8mila presenze e una Maratona in cambiamento, c’è una mezza che esercita un buon appeal. «Milleottocento iscritti. Possiamo puntare ragionevolmente a quota 2mila. Il percorso è veloce, i partecipanti si divertono e si mettono alla prova sui 21 km. A ogni gara il suo bacino di atleti. La non competitiva conferma invece la sua dimensione familiare: mamme, papà e figli a correre insieme».
Quest’anno la Bavisela si è allargata accorpando in un cartellone di otto giorni anche gli altri suoi appuntamenti podistici. L’esperimento verrà ripetuto? «Sì, le manifestazioni funzionano e il risultato delle presenze ci soddisfa. La Doggy Run è entrata nel cuore dei triestini, la Young ogni anno porta in piazza l’entusiasmo di duemila bambini». La Seven Run, dopo una prima edizione tra piazza della Borsa, ponte curto e vie del centro, stavolta è partita da Borgo San Sergio. La scelta rionale rimarrà un’eccezione oppure...«Oppure, appunto. C’è l’intenzione di coinvolgere ogni anno una zona periferica di Trieste. Ora è toccato a Borgo, per il 2017 c’è già qualche idea».
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