Marina Simoni, prima donna al timone della XIII Zona Fiv
TRIESTE. Una donna, la prima volta nella storia della vela italiana. È Marina Simoni la nuova presidente della XIII Zona Fiv. Per primo in Italia, il Friuli Venezia Giulia – contestualmente alla Liguria – inventa le quote rosa al timone della locale sezione della Federazione. Velista, socia della Triestina della Vela da quarant’anni, insegnante di educazione motoria, Marina Simoni ha ottenuto domenica scorsa 21 dei 27 voti disponibili per succedere a Giorgio Brezich. Una sorta di plebiscito, che Simoni si è regalata per i suoi sessant’anni, molti dei quali passati sempre a tema sportivo, dalle palestre in cui insegna agli studenti delle medie inferiori, al mare, sia come velista che come allenatore e anche giudice di regata.
Quando, e perché, ha scelto di candidarsi?
Lo scorso ottobre mi hanno invitato a valutare una potenziale candidatura: da tempo mi impegno nei Comitati di Zona, e ho avuto un ruolo anche a livello nazionale, nel progetto che permette alla vela di entrare nelle scuole. Da questo impegno è nata la candidatura, sostenuta dal fatto che attorno a me ho una squadra forte, composta dai due direttori sportivi uscenti di Adriaco e Triestina della Vela, Paolo Cerni e Marco Penso, da Daniela Caselli, Adriano Filippi, Davide Favretto e Dario Motz.
Quale rotta intende tracciare, per la vela regionale?
Sicuramente lavorare in continuità con quanto fatto dal mio predecessore, Giorgio Brezich: siamo una Zona piccola per numero di circoli e affiliati, ma siamo una Zona che ha un ruolo importante, molto ascoltata a livello nazionale. Il trend del numero di circoli e di affiliati alla Fiv è in aumento, ma non tutti hanno ancora raggiunto un livello di maturità, e la Zona dovrà impegnarsi ad aiutarli. Va segnalato che sono nate importanti sinergie tra circoli, sinergie che vanno coltivate, e i circoli più piccoli vanno aiutati a costruire vivai e a organizzare regate.
Lei è, prima di tutto, una regatante con un importante palmares, dallo Snipe all’altura: ritiene che questo settore abbia bisogno di un impulso?
Per quanto riguarda l’altura, sicuramente bisogna lavorare un po’ per mettere ordine, ma è da sottolineare che abbiamo un calendario ricco, vario e ben impostato.
Tra regate Open, Irc e Orc international, cosa va sostenuto?
Rispondo come risponde la Federazione Italiana Vela: l’Open va bene solo per alcuni tipi di evento, regate e circuiti vanno corsi in Irc e Orc international.
Che obiettivi si pone sul fronte del settore giovanile?
Ho lavorato prima, e lavorerò ancora di più adesso, per potenziare il contatto tra la vela e le scuole. Non tutti i ragazzi devono diventare degli agonisti, ma un numero sempre più ampio deve avere la possibilità di conoscere il mare, di andare a vela e di scoprire questo bellissimo mondo.
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