Mario Biasin: «Alla Triestina per ridare fiducia»

TRIESTE. «Voi vi siete dimenticati di noi ma non noi di voi». Mario Biasin, nuovo proprietario della Triestina spinto dal cugino Mauro Milanese, rinsalda il legame tra Trieste e l’Australia. Anzi tra la Triestina e Melbourne. Il feeling di un presidente che parla in triestino e in inglese esplode nella sede dell’Unione allo stadio Rocco. C’è un progetto che non è ancora esplicito, c’è una squadra che deve ancora salvare un titolo sportivo (la serie D) per il quale sono già stati sborsati oltre 350 mila euro. Ma l’entusiasmo dei tifosi si sente. E per una realtà sportiva depressa da anni di disgrazie è già tanto.
«Dieci anni fa - dice Mario Biasin - ho intrapreso l’avventura calcistica con il Melbourne Victory. Siamo diventati una delle realtà più importanti dell’Australia con 27 mila abbonati. Ci vuole fiducia e pazienza». E la sciarpa del Melbourne viene donata a Dario Locchi, rappresentante dei Giuliani nel mondo, che regala a Biasin i libri che testimoniano l’esodo dei triestini che hanno lasciato la loro città tra il 1954 e il 1960. Ma se la Triestina non dovesse mantenere la serie D? «Il business plan prevede anche questo ma la squadra deve fare tutto per mantenere la categoria» spiega Biasin. Ma per una pianificazione di medio-lungo termine serve una casa della Triestina o quantomeno dei campi dove far allenare la prima squadra e i giovani.
«Con Mauro ci stiamo pensando e stiamo parlando con il Comune - dice il presidente -. Per far crescere il progetto è fondamentale avere buone relazioni con il territorio. Prima di tutto con i tifosi alabardati e poi con le istituzioni. E anche sul piano finanziario siamo aperti a partnership con imprenditori triestini». Intanto per questo finale di stagione Portizza e Officine Belletti saranno sulla casacca alabardata griffata con il marchio dato in comodato dai tifosi alla Triestina 1918. Una partnership sulla quale sta lavorando Milanese sul fronte delle altre realtà calcistiche della provincia. «Noi siamo aperti a tutti perché qui le altre società non si devono sentire ospiti ma amici. Solo così possiamo costruire la base per un futuro solido». Alla conferenza stampa erano presenti anche alcuni presidenti di società dilettantistiche.
«Sono emozionato - dice Ezio Peruzzo presidente factotum del San Luigi - perché per la prima volta, dopo aver visto passare in questa sala tanti presidenti finalmente sento parlare di pazienza e dell’esigenza di avere una struttura. Non vedo l’ora che la Triestina torni tra i professionisti. Noi come San Luigi abbiamo una collaborazione stretta e consolidata con la Juventus ma siamo aperti a venire incontro alle esigenze dell’Unione».
Intanto c’è da passare la nottata. Ovvero deve passare la partita di domenica contro il Venezia. È un appuntamento importante per la classifica (per conquistare i play-out con una buona griglia) ma soprattutto perché sugli spalti si percepirà l’entusiasmo dell’arrivo di Biasin. L’invito della società è di venire tutti allo stadio con qualcosa di rosso. Sarà un red-day, un Biasin-day ma soprattutto una rinascita dell’Unione con i ragazzini delle scuole calcio che sfileranno al Rocco prima della partita.
Un’occasione per il popolo alabardato da non perdere. “Welcome mister Biasin”. Anzi “viva sior Mario”.
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